Ciclismo, «Tour in Emilia Romagna: abbiamo realizzato un sogno»

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Davide Cassani aveva un sogno: portare in Romagna il Mondiale di ciclismo. Fatto. Davide Cassani aveva un altro sogno: portare in Romagna il Tour de France. Anche questo sarà fatto. Davide Cassani ha già un nuovo sogno: realizzare l’unica squadra World Tour italiana (attualmente il Belpaese non ne ha nessuna nel massimo circuito professionistico): «Davide Cassani da solo non fa niente – commenta l’ex Ct azzurro, attuale presidente dell’Apt dell’Emilia Romagna – e la partenza del Tour de France dall’Italia è una grandissima vittoria di squadra, resa possibile con la massima collaborazione di tutti. Il Mondiale di Imola fu una pazzia che realizzammo in poche settimane per una irripetibile concatenazione di eventi mentre il progetto Tour è il frutto di un lavoro di anni ed è stato pianificato in tutti i dettagli. La realizzazione di una squadra World Tour italiana? È il mio grande obiettivo, ma è il sogno più difficile da realizzare». Se Cassani è stata la mente del “Progetto Tour”, il presidente della regione Stefano Bonaccini ne è stato il braccio esecutivo: «Abbiamo realizzato un sogno – le parole del presidente della regione – e vorrei ringraziare gli amici del Tour de France perché hanno creduto fin da subito nel nostro progetto. Come regione abbiamo capito da tempo che lo sport è il più importante veicolo di promozione nel mondo e che il ciclismo è universalmente riconosciuto come lo sport più popolare. Le immagini saranno trasmesse in mondovisione: a Rimini la prima tappa parlerà di Fellini e della “Dolce Vita”, a Cesenatico ricorderemo Pantani e a Bologna mostreremo a tutti il portico più lungo e più bello sulla Terra». A Bologna c’era ovviamente Christian Prudhomme, direttore del Tour. «Sarà l’edizione numero 111 – ha spiegato in francese l’organizzatore della Grande Boucle – e, nel rispetto del numero “1”, sarà l’edizione delle prime volte con la prima partenza dell’Italia e il primo arrivo non a Parigi nella storia (il Tour terminerà a Nizza, ndr). L’unione di intenti è stato il successo del progetto italiano: vi siete coalizzati come i tre moschettieri e avete vinto». Tra i numerosi campioni presenti alla presentazione (Bugno, Chiappucci, Adorni, Argentin) c’erano anche due romagnoli: Roberto Conti e Filippo Baroncini. «E’ un grandissimo omaggio a Marco Pantani – che nel 1994 vinse la tappa del Tour sull’Alpe d’Huez – e e a tutti i nostri campioni che ci hanno rappresentato». «Il Tour 2024 è ancora lontano – ha spiegato Baroncini, unico professionista romagnolo nel World Tour – ma la mia grande aspirazione è potervi partecipare. Sarebbe pazzesco: un romagnolo in corsa al Tour de France in Romagna». L’assessore allo Sport del comune di Rimini, Moreno Maresi, rivela che «l’arrivo sul lungomare di Rimini offrirà una cartolina sportiva irripetibile e sarà il degno arrivo di una frazione che, al contrario di ciò che accade di solito nella prima tappa delle corse di tre settimane, sarà molto impegnativa, con 7 Gpm tra cui il valico dei Tre Faggi, il Barbotto, una delle salite più dure della Nove Colli, San Leo, Montemaggio e San Marino. Un appuntamento emozionante per gli appassionati di ciclismo e non solo».

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