Ciclismo, Bach, presidente Cio: "Imola ha fatto un miracolo"

Imola

IMOLA - Il primo vero evento mondiale in epoca di Coronavirus non poteva che attirare l’attenzione dei vertici dello sport mondiale e, dopo gli “incontri” di sabato, ieri il presidente del Cio, Thomas Bach, e quello del Coni, Giovanni Malagò, hanno tenuto nello stand all’Autodromo della Federazione ciclismo un’attesa conferenza stampa: «L’Italia ha realizzato un nuovo record olimpionico – ecco le parole del dirigente tedesco - l’organizzazione dei Mondiali in tempi record. È un miracolo e dimostra l’efficienza del sistema sportivo dell’Italia. Auspichiamo che questa efficienza e performance non siano influenzate dalle misure previste dalla riforma del governo. Quanto successo a Imola rispecchia esattamente il principio stabilito dal Cio, ovvero la sostenibilità dei grandi eventi sportivi utilizzando le strutture sportive esistenti (anche per discipline sportive diverse). È ciò che hanno fatto l’Italia e il comitato organizzatore con Imola 2020, perché hanno beneficiato dell’Autodromo e creato sinergie”

Fiducia per Tokyo
Ovvio che tanto interesse ci fosse per conoscere il futuro di Tokyo 2021, sostanzialmente ancora in bilico: «Ci siamo incontrati con l’Uci – ha continuato Bach - per imparare dalla loro esperienza e questi Mondiali rappresentano un buon esempio per la preparazione delle Olimpiadi. Tuttavia le Olimpiadi sono come 33 Mondiali, disputati contemporaneamente in un’area geografica limitata. Contiamo molto su due sviluppi scientifici importanti per l’organizzazioni delle Olimpiadi, ovvero i Test rapidi con esiti entro 15-20 secondi e il vaccino entro i primi mesi del 2021».
Inevitabile la chiusura sulle attuali polemiche legate alla riforma dello sport italiano: «Siamo molti preoccupati della situazione – ha concluso Bach - e per questo abbiamo inviato una seconda lettera al Ministro dello sport esponendo le nostre preoccupazioni. Pensando alla preparazione degli atleti italiani per Tokyo, l’impatto della riforma può comportare per loro meno chance a Tokyo. Inoltre il funzionamento del Coni rischia di non essere conforme a quanto richiediamo come requisiti per l’organizzazione dei Giochi Invernale 2026. Il Comitato Olimpico Nazionale italiano deve essere nella posizione di lavorare a piena capacità e piena autonomia in vista di Milano/Cortina».
Malagò, da par suo, ha evitato polemiche troppo dure ma “Non voglio insistere sulle parole di Bach, sono contento che abbia parlato così bene di Imola e dell’Italia e so che abbiamo la gratitudine del Cio per quanto fatto. La riforma? Sono ottimista per natura, ma di certo i tempi stanno diventando troppo lunghi».

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