Cia Romagna e gli agricoltori di Cesena in protesta

Cesena

CESENA. La Cia chiama a mobilitazione la categoria ed anche la Cia Romagna e gli agricoltori di Cesena parteciperanno alla manifestazione indetta per tutto il Nord Italia domani a Ferrara.
«Cimice asiatica e crisi dei prezzi sono temi che vano affrontati con decisione. Così come bisogna riconoscere il valore strategico del sistema agroalimentare». Numerosi agricoltori sono in partenza anche dal cesenate. «Cia Romagna si sta organizzando per essere presente in massa, all’incirca con 200 persone, alla manifestazione - afferma il presidente Danilo Misirocchi - Sarà importante essere in tanti alla mobilitazione degli agricoltori del Nord Italia, in particolare dalle nostre zone romagnole del ravennate, forlivese, cesenate e riminese. In Romagna la cimice asiatica è in continua espansione, nel 2019 la sua diffusione ha avuto conseguenze pesanti su frutta, ortaggi, cereali, ulivi. La crisi ortofrutticola ha un effetto devastante, non solo per le imprese agricole, ma anche sulla disponibilità di cibo, sull'indotto, su tutto il sistema economico e sociale».

Se viene a mancare il prodotto e le aziende agricole non riescono a fare reddito, non c’è reddito per nessuno.
Cimice asiatica e nuove patologie dovute al cambiamento climatico, crisi dei mercati, prezzi dei prodotti agricoli in picchiata: gli agricoltori manifestano per sottolineare con forza il valore strategico del sistema agroalimentare e intendono ribadire alle istituzioni la necessità di risposte concrete per uscire dalla crisi, da una fase di stallo che si protrae da mesi.
La mobilitazione è promossa da Agrinsieme Ferrara e hanno aderito anche gli imprenditori agricoli delle principali regioni produttive del Nord Italia. Parteciperanno infatti anche agricoltori di Piemonte, Veneto, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Friuli-Venezia Giulia, regioni che condividono con l'Emilia Romagna le criticità del settore primario.
Hanno aderito alla mobilitazione anche Cgil, Cisl, Uil: «Un segnale forte e importante dal punto di vista sociale: saranno in piazza accanto agli agricoltori a sostegno del personale impiegato nel settore, che rischia di trovarsi disoccupato a causa dei cali produttivi e dell’assenza di prodotto».

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