Forlì: chiesa del Carmine, lavori in autunno

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«Bisogna assolutamente intervenire prima dell’inverno». Ad un anno esatto dalla chiusura del Carmine e la successiva messa in sicurezza della copertura della navata centrale, resa pericolante da infiltrazioni d’acqua e dall’incedere degli anni, il rettore don Enrico Casadio si premura di riaccendere i riflettori sulla straordinaria chiesa settecentesca di corso Mazzini, bisognosa di cure e attenzioni. Com’è noto, l’accesso al più antico luogo di culto carmelitano di Romagna e Marche è stato inibito nel luglio 2020, dopo un sopralluogo effettuato dall'architetto Emanuele Ciani e dagli ingegneri Gianni Bandini e Marco Margotti, nel corso del quale si è riscontrato un affossamento del tetto, visibile anche ad occhio nudo da piazza del Carmine. La parte ammalorata è quella soprastante la terza finestra della navata, ricompresa fra le 4 capriate centrali su entrambi i lati della chiesa. Realizzato in regime di somma urgenza nel novembre scorso da Rope Man, giovane realtà di edilizia su fune con sede operativa a Forlì, l’intervento è costato 50.000 euro anticipati dalla Fondazione Cassa dei Risparmi di Forlì. «Non possiamo permetterci di trascorrere un altro inverno con la chiesa del Carmine in queste condizioni – tuona don Enrico – a novembre è stato fatto quanto possibile per scongiurare il peggio, ma adesso bisogna agire. Confidiamo di aprire il cantiere per il restauro del tetto, in autunno».

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