Che pesca: 2.300 casse di canocchie dopo la mareggiata a Cesenatico

Mai così tante canocchie in un solo colpo. Migliaia le casse sbarcate dai pescherecci, nonostante da mercoledì a venerdì per il pericolo dell’acqua alta le ponte vinciane siano state chiamate a fare gli straordinari chiudendosi e riaprendosi a singhiozzo per far entrare e uscire i pescherecci. Difatti benché in presenza di giornate di sole e di bel tempo, il mare grosso e l’alta marea minacciavano di esondare dal porto sull’abitato circostante. Così per tutte le mattinate di mercoledì 23, giovedì 24, venerdì 25 novembre dalle 8/8:30 alle 11:30/14 le porte vinciane sono state azionate per proteggere il porto dai picchi di marea (anche astronomica) di questa settimana.

Proprio le mareggiate sospinte dal vento di Levante sarebbero all’origine di una pesca così abbondante e provvida di canocchie che ha riguardato peraltro l’intera costa. Al mercato ittico all’ingrosso ne sono state commercializzate e vendute giovedì scorso all’incirca 2.300 casse di tutte le pezzature, piccole, medie e grosse. Con ciascuna barca che pratica la pesca a strascico, che una volta fatto ritorno in porto ha sbarcato dalle 100 alle 150 casse. Altrettanto è avvenuto al Mercato ittico di Rimini, dove qui sono state battute all’asta 3.000 casse di identici crostacei.

Le canocchie nella gastronomia marinara (de quindi anche nostrana) sono ingrediente base e gustoso di ogni piatto: dagli antipasti ai primi piatti (con quelle di più piccola pezzatura si fa il sugo); dalle fritture alle grigliate, per non parlare di quando si prepara il tradizionale brodetto romagnolo.

Proprio la grossa mareggiata di martedì 22 novembre, scemata poi da Levante, sarebbe all’origine della eccezionale pesca di canocchie e in misura minore, ma comunque particolarmente abbondante, di sogliole nostrane. Proprio la caratteristica di questi crostacei, dal corpo allungato a segmenti e dalla ridotta locomozione, li porta a vivere perennemente nel fondale dove scavano cunicoli nel sedimento. Perciò in un mare come l’alto Adriatico, così poco profondo, quando si abbatte una mareggiato dal largo anche il fondale viene scosso, con le canocchie che sono portate a uscir fuori dai nascondigli di sabbia dove stanno nascoste. La canocchia (squilla mantis) è una delle specie ittiche più pescate e commercializzate al Mercato ittico all’ingrosso di Cesenatico, tanto che è arrivata anche incidere per un quinto del volume d’affari prodotto. Con una produzione annua che si aggira mediamente attorno ai 250 mila chili.

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