Cesena, steward ospedalieri sottopagati: subappalto nel mirino Uil

Cesena

Si fa sempre più ingarbugliata la vicenda degli steward ospedalieri sottopagati. E la Uil è sempre più battagliera, con il segretario regionale Giuliano Zignani che oggi chiederà un incontro urgente agli assessori regionali Raffaele Donini e Vincenzo Colla. L’obiettivo è semplice: «Vogliamo che si torni almeno alla precedente retribuzione oraria». Cioè 6,50 euro lordi, che con il cambio di gestione avvenuto qualche giorno fa sono stati abbassati a 4,70 euro.

Il subappalto malandrino

Il nodo al centro della vicenda degli steward anti-Covid (gli addetti che agli ingressi degli ospedali misurano la temperatura, fanno igienizzare le mani, controllano che si indossi la mascherina e smistano i pazienti per evitare assembramenti) è il ricorso a un subappalto. Si tratta di una possibilità prevista nel bando che la Regione ha lanciato a fine giugno, con scadenza il 22 settembre, per reclutare 700 figure da impiegare in quell’attività. Il tutto per due anni, a un costo di 67 milioni di euro per tre lotti nelle varie aree dell’Emilia-Romagna. Nel Cesenate è quindi scattato un passaggio di mano dalla “Gsa Spa” a un’agenzia che si occupa di somministrazione di lavoratori. Il risultato è stato il ricorso a contratti a termine che - spiegano dalla Uil - hanno una durata di appena un mese, sono ultraflessibili e prevedono diritti ridotti al minimo e una paga di soli 4,70 euro. Si basano su un contratto collettivo di lavoro, quello per i servizi fiduciari, che la Uil non ha sottoscritto ritenendo che fosse un «contratto capestro». Può darsi che sia il motivo per cui questo sindacato non ha ricevuto alcuna comunicazione dell’avvenuto subappalto, come dispongono invece le norme. Un passaggio importante anche per verificare il rispetto della clausola sociale, che per tutelare i lavoratori durante i cambi d’appalto prevede l’obbligo di riassumerli alle stesse condizioni che avevano in precedenza, e cioè senza penalizzazioni retributive.

Le critiche della Uil alla Regione

Ma il problema maggiore lamentato dalla Uil è “a monte”. Zignani ritiene che sia stato un errore inserire nel bando la possibilità di subappaltare il servizio e rivolge due rimproveri alla Regione. Da una parte, avrebbe voluto una consultazione preliminare dei sindacati in vista della predisposizione di un bando in un settore così delicato, che riguarda un tema scottante come l’emergenza Covid. Dall’altra parte, fa notare che c’è stato comunque un controllo carente dopo l’affidamento.

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