Una odissea il rientro dal Costa Rica a Cesenatico

Cesenatico

Il ritorno a casa da un eden al tempo della pandemia da Covid: tra test, tamponi, voli sospesi, e quarantene. Superate le peripezie del ritorno a Cesenatico, adesso Valerio Navarra è in quarantena nella sua casa di Cannucceto.

Valerio Navarra è stato il capo dell’Ufficio estero dell’ex Cassa di Risparmio di Cesena e oggi è il direttore della Caritas di Cesenatico. Una o due volte all’anno prende l’aereo per raggiungere il Costa Rica, per andare a trovare il nipote Giuseppe Benevelli e la moglie Elisa Comandini che da dieci anni si sono trasferiti nel paese centro americano dove sono nati i loro due figli e dove hanno messo su casa e un’avviata attività turistica e di ristorazione. Qui Valerio, durante le festività diventa il loro “factotum” per le attività d’impresa che tra Cahuita e Puerto Limon occupano una dozzina di dipendenti locali.

Questa volta zio Valerio, partito a dicembre, non aveva però fatto i conti delle difficoltà che avrebbe incontrato, prima di poter rientrare a casa. «Anche là c’è la pandemia ma “non si vede”. La gente porta la mascherina e per disinfettarsi le mani sono stati messi lavandini per strada. Ma i tamponi si fanno solo a San José, la capitale. Di vaccini neanche se parla. Turisti ce ne sono, perlopiù nord americani».

Le peripezie, in tempo di Covid, Valerio Navarra le ha dovute affrontare sulla via del ritorno in Italia. «La Klm, la compagnia olandese, con la quale avevo il biglietto aereo - racconta - per tornare in Europa voleva vari tamponi. E anche uno rapido ulteriore 4 ore prima della partenza dall’aeroporto di San José. Abbiamo telefonato a tutti gli ospedali e le cliniche della capitale per sentirci rispondere che questo test in Costa Rica non lo fanno. Oltretutto avevo già fatto due tamponi, uno per atterrare ad Amsterdam, l’altro per arrivare a Bologna. Poi a Cesenatico mi aspettava la quarantena di 14 giorni fino al 10 febbraio, da concludersi con un nuovo tampone». Al momento della partenza «Nell’aeroporto semideserto, al banco della Klm una graziosa hostess con tanto garbo mi risponde che non era possibile viaggiare con la compagnia perché ero sprovvisto del test rapido delle 4 ore precedenti all’imbarco. Vista l’impossibilità di farlo le ho chiesto allora chi fossero i loro passeggeri in partenza, candidamente la risposta è stata che non ce ne erano. La compagnia aveva sospeso tutti i voli dall’Amarica Latina e dal Centro America eccezion fatta, ma solo sulla carta, del Costa Rica». Alla fine «la proposta di salire su un volo Iberia per Madrid e poi Bologna».

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui