Cesenatico, sfida all’ultima bracciata: Anffas porta in vasca l’inclusività con un meeting di nuoto

Una «inclusività tangibile e reale». È verso questo traguardo che la Polisportiva Anffas Cesena Ets cerca di arrivare con ciascuno dei progetti sportivi da lei organizzati. Obiettivo che proverà a raggiungere anche domani mattina quando, nella piscina comunale di Cesenatico a partire dalle 9, riunirà, pronti a tuffarsi per battere il cronometro tutti i suoi bambini disabili per una giornata all’insegna del nuoto e della condivisione. Da 41 anni operativa nel settore sportivo sul territorio romagnolo, da 30 impegnata nell’organizzazione di eventi pubblici che chiamano a raccolta i propri associati, oltre a un ampio pubblico di curiosi e appassionati di discipline sportive, organizza per il secondo anno consecutivo, un meeting di nuoto nel quale i suoi piccoli atleti potranno vivere l’emozione della competizione gareggiando ciascuno nello stile più congeniale.

Un evento inclusivo

Dedicato a Michael, ex membro dell’associazione morto tre anni fa, sarà un evento «altamente inclusivo», dichiara la coordinatrice Anffas Giovanna Suarez. Una vera e propria gara strutturata in staffette nelle quali i 45 bimbi atleti con disabilità verranno mischiati ai coetanei normodotati iscritti ai corsi di nuoto dell’impianto di Cesenatico. 130 tra bimbi e adolescenti portatori di deficit fisici, intellettivi e di neurosviluppo, si sfideranno a colpi di bracciate nel segno del divertimento e dell’interazione. Libera da ogni condizionamento e senza limite alcuno.

Da tutta la regione

L’evento si svolgerà nel contesto di un circuito di manifestazioni ed iniziative motorie più ampio che si snoda lungo tutta la Regione Emilia-Romagna che porterà, nella tappa nel Comune della Riviera, altre sei associazioni omologhe ad Anffas. Istruttori, operatori e volontari di queste realtà, dislocate tra Piacenza, Modena, Bologna, Faenza, Forlì e San Marino non saranno chiamati solo a gestire l’evento “agonistico”, ma anche l’organizzazione di tante altre attività che, sempre nel contesto di una “piscina inclusiva” chiameranno in causa anche ragazzi e adulti. A spronare gli atleti ci penseranno, invece i tanti familiari, amici e professionisti. Oltre agli allenatori di nuoto competenti delle associazioni non mancheranno anche atleti in attività o ex che hanno scelto di mettere la loro esperienza al servizio della solidarietà insieme ad Anffas. Tutto nell’attesa di scoprire chi si aggiudicherà il gradino più alto del podio. E, chissà, che non sia anche costretto a offrire il pranzo visto che una volta usciti dall’acqua Anffas porterà gareggianti e pubblico a rifocillarsi nella Casetta degli anziani al parco di Levante. Il movimento stimola l’appetito: a tutti.

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