Truffa bonus edilizia, dal commercialista di Rimini ai ristoratori di Cesenatico: chi sono gli arrestati
«L’inizio del coronavirus ha portato bene, nel senso economicamente… ti dico la verità, sono diventato uno squalo». «Non sanno più dove andare ad aprire i conti correnti in giro per il mondo per mettere i soldi». «Quanto tempo ci mettiamo a chiedere un rimborso? Quello di una mangiata di panzerotti». Sono alcuni dei commenti che per il giudice del Tribunale di Rimini Manuel Bianchi valgono la galera o gli arresti domiciliari perché chi le ha pronunciate è affetto da «ludopatia di reato per cui non si sarebbero riusciti a fermare». Destinatari del “complimento” i 12 principali promotori dell’associazione a delinquere in grado di truffare in poco più di sei mesi 440 milioni di euro allo Stato italiano con la richiesta di rimborsi per crediti di imposta inesistenti attraverso le agevolazioni dei decreti ristori su bonus affitti, bonus sisma e bonus facciate. A mettere fine alla truffa del secolo l’inchiesta del Nucleo di polizia economico finanziaria del comando provinciale della Guardia di finanza di Rimini coordinata dal sostituto procuratore Paolo Gengarelli.
In carcere
In carcere dall’alba di ieri con le accuse di associazione per delinquere, truffa ai danni dello Stato, all’indebito percepimento di aiuti dello Stato, autoriciclaggio sono finiti il commercialista riminese Stefano Francioni, titolare dell’omonimo studio di consulenza fiscale; i coniugi Imane Mounssif, 35 anni e Girolamo Pasquale Bonfrate, 53 anni (Taverna di Montecolombo), titolari del ristorante La Playa di Cesenatico, Giuseppe Felice Guttadoro, 62 anni, gestore dell’hotel Saxon di via Cirene a Rimini, il commercialista rodigino Matteo Banin 42 anni, Sabatino Schiavino, 43 Santa Maria Capua Vetere (Caserta).