Recital su Marco Pantani fa scattare l'ira dei suoi genitori

«I genitori di Marco Pantani prendono sconsolatamente atto di come si continui a maltrattare il proprio figlio».

Inizia così la lettera che il babbo e la mamma del campione del ciclismo scomparso il 14 febbraio del 2004 hanno indirizzato agli autori del recital in programma per la serata di domani a Padova.

Un recital a firma di Andrea Maioli e regia di Emanuele Montagna, che porta come titolo “Marco Pantani, storia di un linciaggio”.

E proprio sul linciaggio già subito dal figlio fanno leva i genitori, assistiti dall’avvocato riminese Fiorenzo Alessi, nel condannare l’iniziativa teatrale.

«Se la parola confacente ad esprimere quanto Marco ha dovuto affrontare e sopportare nella sua esistenza - scrivono - di sportivo e di uomo, può essere quella di “linciaggio”, vorremmo poter chiedere ai signori che ne hanno inteso fare un recital: “C’è pure una parola adatta a definire coloro che perpetuano questo linciaggio, anche nel rappresentare la vita di nostro figlio secondo una loro esclusiva opinione e senza tenere in alcun conto né la nostra volontà, che l'attualità dei fatti?”».

«Certamente esistono parole adatte a qualificare chi si rende comunque autore di miserevoli speculazioni - continuano - ma preferiamo tacere in tal senso. Convinti, ormai, che sia proprio vero che la peggior forma di disprezzo resta il silenzio».

Mamma Tonina e il babbo Ferdinando Paolo chiudono quindi la lettera esprimendo un «grazie sincero per chi ricorda Marco per ciò che davvero è stato, e di bello e significativo ha comunque saputo offrire».

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