Mercato ittico di Cesenatico, in calo pesce venduto e fatturato

Un 2022 con molti indicatori in rosso al mercato ittico. I dati finali dell’annata indicano meno pescato affluito, meno giro d'affari, prezzo del pesce più caro già all'ingrosso.

Nel 2022 sono stati commercializzati 8.297 quintali di prodotto ittico per un introito di 5.498.457 euro. Il prezzo medio generale è stato di 6,63 euro al chilo. L'anno precedente la produzione compravenduta è stata di oltre 10.138 quintali a fronte di un giro d'affari di 5.853.158 euro, prezzo medio al chilo 5,78 euro.

Dalla relazione annuale si evidenzia come «l’attività del mercato abbia risentito nella prima parte del 2021 dello scoppio dalla guerra in Ucraina che ha comportato forti aumenti delle materie prime, segnatamente il coste del carburante per le barche». Il gasolio è arrivato a costare 1,25 euro al litro, dai 40-50 centesimi che era a fine 2021. Nella valutazione del direttore del mercato c'è anche la considerazione di come le barche che effettuano la pesca “a volante” del pesce azzurro non hanno più commercializzato con la Spagna. E come il mercato all'ingrosso del pesce abbia risentito da metà 2022 in poi della avvenuta vendita di una coppia di pescherecci “a volante”, emigrati in altri porti e che non hanno più conferito al mercato, di una barca andata in disarmo; di altre barche che hanno avuto dovuto fermarsi a lungo in scalo per serie riparazioni. Mentre la barca più grande della marineria, il “Lugarain” che praticava la pesca a strascico, è affondata al largo di Ravenna per una collisione con un mercantile.

Fra le note positive ci sono state invece le condizioni meteomarine buone - con pochissime mareggiate- che hanno permesso una costante produzione; il conferimento al mercato di Cesenatico di alcuni pescherecci del compartimento di Ancona e di Pescara. Ma c'è stato anche il fatto che per tutto il periodo (che perdura tuttora) la domanda di pesce è stata sempre buona e costante. Favorita peraltro dalla buona qualità e modalità di lavorazione del prodotto.

Mette in fila gli ostacoli incontrati Mauro Graziano, il presidente Cofac, cooperativa di servizi che gestisce il mercato comunale: «Nonostante le tante difficoltà che si sono presentate durante il 2022 come la guerra in Europa, il caro carburanti, la riduzione importante della produzione di seppie che negli ultimi anni ha dato un contributo importantissimo al fatturato del mercato, possiamo ritenerci soddisfatti. Abbiamo fermato il calo del volume d'affari al 6%. Ciò è stato possibile anche grazie all’ottimo servizio offerto dal nostro mercato, che ha permesso di fidelizzare produttori di altre marineria. Dispiace naturalmente la riduzione della nostra marineria. Da parte nostra continueremo a lavorare per aumentare il numero dei produttori e la varietà dell’offerta nel nostro mercato. Confidando anche sul fatto che i lavori fatti dal Comune renderanno l'impianto di vendita sempre più adeguato ed efficiente».

Le principali variazioni registrate per specie, nel 2022 rispetto al 2021, sono in particolare un importante calo della produzione di seppie (dimezzate da 102.998 kg a 51.735), come anche della sarda e delle alici (passate rispettivamente da 201.552 a 68.743 kg. e da 8660 a 8188 kg.) dipeso anche dal venir meno in porto di due grandi pescherecci, delle triglie (da 84.768 a 55.050 kg.) e degli scampi (da 1.455 a 890). In netto aumento troviamo, invece, la produzione delle canocchie (cresciute da 282.029 a 347.970 kg), delle mazzancolle (cresciute da 22.409 a 33.610 kg), dei calamari (da 5.119 a 6.037 kg), come anche dei moletti (da 32.189 a 58.980) e merluzzi (da 9.780 a 22.409).

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