In vacanza a Cesenatico si studia e si ripulisce il mare



Con una sessione di “ricerca dei pericoli” per il mare e di “caccia” per eliminarne il più possibile si è concluso con successo il ciclo di lezioni - gioco dedicate ai bambini che hanno visto protagonisti per 12 appuntamenti tra luglio ed agosto alcuni stabilimenti balneari di Valverde.
Imparare, giocando in spiaggia e divertendosi, a conoscere il mare Adriatico e le creature che lo abitano: è stato lo scopo principale delle attività per i bimbi e ragazzi tra i 5 ed i 12 anni coordinate e ideate dalla biologa marina Giulia Biguzzi per i bagni di “Amare Beach”: ossia il Selene, lo Stella, Il Bagno Romagna, il Bahama, l’Angeli Neri ed il Bagno Ad Nova.
Da questi stabilimenti balneari si è partiti nei fine settimana per gli incontri, durante i quali si è studiato il mare, eseguendo laboratori conoscitivi con ogni partecipante che (gratuitamente) poi portava a casa o in albergo con sé il frutto del proprio lavoro.
Giulia Biguzzi, cesenate 27enne laureata in scienze biologiche e studentessa di Biologia Marittima al politecnico di Ancona, lavora da anni nel settore educativo ed in spiaggia a Valverdere ha portato l’esperienza maturata in passato nell’organizzazione di attività ludico-didattiche all’Oceamographic di Valencia come all’acquario di Cattolica.
Negli incontri si sono studiate le specie marine tipiche dell’Adriatico, le problematiche del mare e delle specie aliene come il granchio blù, ed in generale la bellezza degli animali, ed i rischi o le proprietà d’apporto all’ecosistema marino. Dodici tappe: l’ultima delle quali si è tenuta sabato al Bagno Romagna dove sui è concluso il progetto “mare, le nostre minacce” con una raccolta di plastica.
Dopo una parte introduttiva di approfondimento sulle plastiche, i “piccoli biologi” sono andati a coinvolgere genitori ed amici per una raccolta rifiuti che è durata circa un’ora.
I partecipanti, giovani e adulti si sono impegnati a raccogliere i rifiuti in acqua e sulla sabbia trovando prevalentemente carte di merendine, tappini, cannucce e reti di plastica. Tutto è stato rimosso e correttamente smaltito, dando prova di avere cura della salvaguardia del mare, ma anche di grande senso civico.