Dopo il rogo dissequestrata la Protezione Civile di Cesenatico

Incendio doloso nella sede della protezione civile. Mentre continuano serrate le indagini da parte dei carabinieri di Cesenatico a caccia del piromane e delle “motivazioni” che lo hanno spinto ad un gesto così scellerato, è stato disposto il dissequestro della struttura. Primo passo per poter mettere mano alla ricostruzione di quanto distrutto dal fuoco: anche se ad ora non ci possono essere già tempistiche certe e nemmeno il computo dei danni è stato quantificato nei dettagli.

Nella mattinata, una volta tolti i sigilli, c’è stato il primo sopralluogo da parte dei tecnici comunali. La zona di via Saffi che ospita il Radio Soccorso è composta da vani che il Comune ha dato in gestione ai vati enti come protezione civile, vigili del fuoco ed in un caso (non intaccato questo dalle fiamme) gestito direttamente per archivio comunale.

Il piromane ripreso dalle telecamere di sicurezza è entrato in azione verso l’1.25 di lunedì 27 febbraio. Con una tanica di liquido infiammabile si è diretto subito verso un mezzo del Radio Soccorso appiccando il fuoco a quello. Le fiamme si sono poi allargate, prima dello spegnimento ad opera di 5 squadre dei vigili del fuoco, ad un gommone, ad una macchina spazzatrice del comune ed a una tettoia di copertura. Oltre che annerire pareti ed invadere di fumo denso gli uffici e le varie pertinenze degli edifici.

Prima di quantificare esattamente il danno (nei primi momenti stimato approssimativamente ed “al ribasso” in circa 100 mila euro) dovranno essere controllate tutte le impiantistiche di erogazione energetica per capire quanto dovrà essere ricostruito anche di queste. Ma soprattutto è atteso il sopralluogo da parte del perito dell’assicurazione che dovrà sancire esattamente l’ammontare della copertura economica per l’esecuzione dei lavori e la ripartenza delle varie attività fino ad ora stoppate dalle fiamme. Solo in quel momento si metterà mano alla scelta dei tempi e dei modi di esecuzione dei lavori.