De Pascale a Cesenatico sul futuro delle spiagge: “Non vogliamo prendere in giro gli imprenditori come è stato fatto fino a qui”

Sulla campagna elettorale per le regionali irrompe il caos sulle concessioni balneari. Da Cesenatico il candidato del centrosinistra in Emilia-Romagna, Michele de Pascale, a lanciare una “battaglia politica” sull’argomento, alla luce del decreto varato dal Governo, e a sfidare sul punto la front runner del centrodestra Elena Ugolini. “La mia avversaria ha detto in televisione che la norma va bene così, invece è molto sbagliata e va corretta”.
Aspettando il testo del Governo, de Pascale rivendica per la Regione “un ruolo importante” nella definizione dei criteri per le concessioni e gli indennizzi da assegnare ai gestori ‘uscenti’. “Non vogliamo prendere in giro gli imprenditori come è stato fatto fino a qui, vogliamo dire la verità, ma l’Emilia-Romagna deve difendere il suo sistema ricettivo e balneare, la colonna portante dell’attività turistica in Romagna”, scandisce de Pascale uscendo dall’incontro avuto questa mattina a Cesenatico coi rappresentanti dei balneari.
Il modello emiliano-romagnolo, rivendica de Pascale, “è diverso da quello del resto d’Italia. Non si può paragonare la riviera romagnola con la Versilia o alcune spiagge del sud. Qui la presenza di servizi è fondamentale. Se non ci sono servizi di spiaggia di qualità e la capacità di offrire un prezzo diverso a seconda delle diverse capacità di spesa la riviera romagnola va in crisi”. Di qui la richiesta di modifiche del decreto, a partire da quella di “indennizzi chiari, non ovviamente sugli investimenti degli ultimi cinque anni che sono impossibili, visto che non avevano nessuna certezza, ma sul valore dell’impresa”.
Inoltre, secondo de Pascale, servono “tempi congrui per poter espletare le evidenze e un premio vero e reale alla professionalità e alla competenza degli imprenditori”. Invece, “dopo aver promesso la Luna oggi non ci concede nemmeno il minimo indispensabile”.
Oggi, afferma ancora il democratico al punto stampa di Cesenatico, “sono venuto per ascoltare e per presentare alcune proposte, perché in questi anni le imprese balneari sono state prese in giro prima dalla Lega, poi da Fratelli d’Italia, che sistematicamente hanno promesso l’uscita dalla Bolkestein e poi quando si sono trovati al Governo hanno fatto il contrario. E il decreto approvato, di cui ancora non abbiamo il testo, è un passo indietro enorme. Non tutela in nessun modo l’indennizzo per le imprese uscenti, non dà criteri chiari, crea anche tensioni enormi in Romagna, tra tessuto ricettivo e quello della spiaggia”.