Da Cesenatico l'app mondiale che individua le anguille fertili

Novità a livello mondiale da Cesenatico sull’identificazione delle anguille fertili. Messa a punto una app in grado di riconoscere gli esemplari pronti a riprodursi. Per liberarli per intraprendere la lunga rotta verso il mar dei Sargassi per dare continuità e speranze alla specie di sopravvivere, visto che è tra quelle a rischio di estinzione.
La nascita dell’idea
L'applicazione informatica e scientifica, che sarà presentata a breve a Napoli e a luglio a Liverpool, è stata messa a punto da studenti e professori dell'istituto superiore Blaise Pascal di Cesena, dopo che il ricercatore della facoltà di Acquacoltura di Cesenatico, dell'Università di Bologna, Oliviero Mordenti - che ha scoperto il modo di “moltiplicare” le anguille in laboratorio - si era rivolto al docente Tiberio Tonetti per escogitare il modo di riconoscere quelle giunte a maturità sessuale e quindi pronte a intraprendere un viaggio di 9mila chilometri, attraversando l'Atlantico fino ai Sargassi, dove tutte le anguille europee migrano per riprodursi, a quasi mille metri di profondità, al largo delle Bermuda.Anguille a rischio estinzione
«L'Unione europea obbliga i paesi aderenti a liberare il 40% delle anguille adulte catturate a scopo commerciale - spiega Mordenti- Perché l'anguilla è venuta sempre più a mancare tanto da essere a rischio estinzione».La app
Aggiunge: «Con questa app noi siamo in grado di distinguere e quindi di liberare le anguille pronte a intraprendere il lungo viaggio per andarsi a riprodurre nei Sargassi. Tramite l’app basterà puntare lo smartphone o iPhone sulla testa dell'animale, come per fare una foto, per capire per così dire le sue intenzioni». E lo status lo si può notare «Essenzialmente dall'occhio: la forma e la dilatazione ci fa capire se è pronta a migrare. Per arrivare a questo risultato abbiamo vagliato e studiato trentamila dati sulle popolazioni di anguille presenti nel mare Adriatico». Poi racconta la creazione della app: «Noi ricercatori non avevamo le competenze tecnico-informatiche per arrivarci, almeno finché non abbiamo incontrato questi studenti davvero bravi ed esperti. Si tratta di una novità mondiale, che andremo a presentare prima a Napoli poi in Inghilterra».L’utilizzo
A chi servirà la app? «Innanzitutto è fondamentale per i nostri stakeholder: pescatori, vallicoltori, personale dei parchi potranno distinguere quella parte di anguille da liberare. Affinché le nuove nate, guidate dall'istinto, facciano ritorno nei nostri mari e corsi d’acqua. E poi anche a noi ricercatori per raccogliere informazioni sulla specie, dato che l'app sa la provenienza e le coordinate dell'esemplare».Gli studi a Cesenatico
Mordenti da anni studia anche la riproduzione, nutrizione e sopravvivenza delle anguille in laboratorio. «Si fa un passo in avanti anno dopo anno - spiega - Abbiano 4 mesi all'anno per provarci. In autunno si raccolgono i riproduttori, nell'anno nuovo dopo essere indotti alla maturazione si ha la schiusa delle uova in larve. Questo periodo ne abbiano nelle vasche a milioni, la gran parte saranno liberate in un paio di settimane in mare. Con la “formula” per alimentarle a base di prodotti biologici altamente proteici, adesso siamo arrivati ad avere una sopravvivenza fino a 40 giorni. Siamo giunti allo stadio di leptocefali: il corpo minuscolo si presenta appiattito e trasparente simile a foglie che si lasciano trasportare dalla corrente. Il passo successivo è la metamorfosi in cece, cioè la forma di quando le piccole anguille tornano dai Sargassi. Se prima in laboratorio di larve e poi di leptocefali ne restavano vivi l’1-2%, adesso siamo arrivati a più del 30%. A poco a poco si migliora… Adesso serve fare un altro salto di qualità per arrivare a ripopolare le nostre acque di giovani anguille».