Cesenatico, ritardo di un giorno e rischio di non congelare i mutui

Per un solo giorno di ritardo nel pagamento della quota capitale di due mutui, gli è stato intimato di versare interessi di mora per una cifra di 30,41 euro in più. Un’inezia se si pensa che a incappare nel ritardo è stato il Comune e che la quota da versare alla banca Unicredit, su cui erano calcolati quegli interessi, ammontava a 376.452 euro. La valutazione, però, cambia se si pensa che da quei 30 euro e spiccioli dipendeva la possibilità di alleggerire di un fardello di ben 787.498 euro il bilancio 2020 dell’ente locale. Tra le tante disposizioni emesse per fare fronte all’emergenza coronavirus ce n’è infatti una che consente ai Comuni di rinviare all’anno prossimo il rimborso delle quote di mutui accesi con i vari istituti di credito in scadenza fino al prossimo 31 dicembre. È stata concordata da Anci, Upi e Abi (l’Associazione bancaria italiana). C’è però una condizione per potere fruire di questo posticipo: non devono esserci pendenze o morosità di alcun genere. E allora ecco spiegato perché poche decine di interessi di mora siano improvvisamente diventati un dettaglio di grande importanza.
D’altronde, la possibilità di congelare nel 2020 i rimborsi delle quote dei mutui da pagare alle banche è vitale, visto che a Cesenatico, così come in tutta Italia, c’è un gran bisogno di rastrellare tutte le risorse immaginabili. Servono infatti per parare i contraccolpi economici dell’epidemia, sia in termini di minori entrate che in termini di necessità di aumentare spese per sostenere chi è in difficoltà e per sostenere la ripartenza del tessuto produttivo.
Per questa ragione una questione marginale si è trasformata in un’urgenza da affrontare in modo scrupoloso e senza tentennamenti. E così è stato, provvedendo a pagare gli interessi dovuti a causa di quel piccolissimo ritardo nel versamento del bonifico di circa 376 mila euro relativo a quote capitale del primo semestre del 2019. Quei soldi erano stati pagati a Unicredit, ma con valuta datata il 1° luglio 2019, e quindi con un giorno di ritardo sulla scadenza, che invece era fissata al 30 giugno 2019. La richiesta di “mettersi a posto” era stata inoltrata da Unicredit al Comune di Cesenatico già nel luglio dello scorso anno. Nei mesi scorsi, precisamente l’11 maggio, il dirigente comunale Riccardo Spadarelli ha emesso una determinazione per liquidare i 30,41 euro, rimuovendo così l’ostacolo che avrebbe impedito di averne a disposizione nell’anno in corso 787.498.

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