Cesenatico, pescatori in festa ma con tre ansie

La festa “Tra il cielo e il mare: incontriamoci con i pescatori” ha richiamato tanta gente in piazza Spose dei Marinai, nello scorso fine settimana, ed è diventata anche l’occasione per mettere a fuoco problemi, a partire dal caro gasolio, e preoccupazioni, con in prima fila quelle per l’impatto del rigassificatore in programma. L'evento, che si ripete da anni, mira a valorizzare il prodotto ittico locale e la gastronomia di mare tramandata e ancor oggi proposta dai pescatori. Ma domenica un talk show alla presenza tra gli altri delle organizzazioni di categoria Federcoopesca, Legacoop Agroalimentare, Federagripesca, Agci Agrital l’ha riempita di contenuti. Alle ormai croniche preoccupazioni per la conservazione degli stock ittici e la progressiva riduzione di barche e di addetti se ne sono aggiunte di nuove e pressanti. Tre su tutte: l’incremento del prezzo del gasolio, indispensabile per mandare in mare le barche da pesca; le pale eoliche in mezzo al mare, giudicate un ostacolo e un’insidia per i pescherecci; il rigassificatore che, dopo quello realizzato a Porto Viro in Veneto, si prevede di realizzarsi off-shore, 8 miglia al largo del porto di Ravenna, con collegamento a terra per fornire gas. I pescatori sono consci dell’importanza di quest’ultima opera galleggiante, ma chiedono alla Regione di farlo funzionare “a circuito chiuso”, così da non rilasciare in mare grandi quantitativi d’acqua trattata e “sterilizzata” ad alte temperature, nel corso del processo per trasformare il gas metano dallo stato liquido a quello gassoso. Si teme infatti che l’acqua “di risulta” impatti con l’ambiente marino.

Nevio Torresi, decano della marineria di Cesenatico e rappresentante dell'associazione “Tra il cielo e il mare”, che ha promosso e organizzato l’evento, è soddisfatto del «confronto molto interessante con persone titolate a parlare dei problemi del nostro mare e della pesca». E fa notare che «in fin dei conti, riguarda l’economia dell’intero territorio, dato che se il mare non è in salute non ha motivo di esserci il turismo balneare e la pesca e i relativi indotti, che valgono tanto. La sostenibilità dell’ambiente marino è quindi un tema cruciale per tutti». Per affrontare i grossi problemi con cui deve fare i conti il mondo della pesca, evidenzia il «bisogno di un movimento cooperativistico forte e solidale e di tanti alleati che sappiano quali sono i problemi».

Tornando all’evento, purtroppo il vento che sabato scorso si è abbattuto sulla piazza ha impedito il funzionamento degli impianti e quindi sono stati allestiti i soli stand gastronomici, che hanno servito pesce fresco dopo che il Ministero, in deroga al fermo obbligatorio di pesca, ha concesso a quattro barche di uscire in mare: “Gabbiano IV”, “Zamo”, “Nonno Alì”, “Rimas”. Domenica è stato invece possibile realizzare per intero il programma, musica inclusa. I proventi della festa contribuiranno a sostenere il progetto per realizzare una struttura stabile per dare in inverno un letto caldo alle persone senza casa.

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