Cesenatico, la promozione turistica si concentra sugli stranieri

Cesenatico

Dmo a un passo. Stabilita la cabina di regia con le associazioni che ne fanno parte. A marzo la presentazione in consiglio comunale. Da quantificare il peso economico degli investimenti per promozione, eventi e marchio, attingendo a parte delle risorse ricavate dall’imposta di soggiorno. Intanto si guarda avanti su funzioni e attribuzioni collegiali.

La Dmo, la “Destination management organization” è fatta e pensata per riempirsi di proposte, contenuti, strategie e obiettivi turistici. Ai primi di marzo ci sarà una Consulta turistica a definire meccanismi, attribuzione e forse anche budget della Dmo. La cui cabina di regia e formata da sei associazioni con due rappresentati e un voto ciascuna: Adac-Federalberghi, Confesercenti, Confcommercio, Cna, Confartigianato, Cooperativa Stabilimenti balneari. All’amministrazione comunale, con due rappresentanti - uno è l'assessora a turismo e sport Gaia Morara - spetterà la parola definitiva. A metà marzo invece è prevista la presentazione della Dmo in consiglio comunale.

«Dopo tentativi e più riunioni siamo a buon punto - avverte la Confesercenti con Lorena Della Motta e Barbara Pesaresi -. La Dmo sarà formata dalle realtà presenti già nella Consulta, per cui non c’è stato bisogno di un nuovo soggetto giuridico. A marzo terremo l’ultimo e definitivo incontro». Su quanto sarà il quantum da investire in promozioni ed eventi invece resta ancora tutto da definire. Di certo il grosso della somma sarà costituita da una quota parte dell’imposta di soggiorno (2,3 milioni di euro la previsione 2023 come per l’anno passato). «Resta da decidere sullo stanziamento che arriverà dall’imposta di soggiorno - precisano da Confesercenti - Che noi condividiamo vada tanto alla promozione, intrattenimento, eventi come anche per interventi in infrastrutture aventi importanza e valenza turistica. Come sta avvenendo con 350mila euro a sostegno del Waterfront di Ponente». Le quote per la promozione dovrebbero per l’anno 2023 e più ancora per il 2024 invertire la tendenza degli anni passati, e andare per il 30% sul mercato nazionale e il 70% su quello estero. Una decisione maturata dal fatto che Cesenatico come meta di vacanza è già ben conosciuta a livello nazionale.

Per Confcommercio bisogna partire dai dati turistici, dalle tendenze e da quanto si ha per calibrare e investire su promozione ed eventi. «Stiamo partendo dalle fiere sul mercato tedesco con Norimberga, Stoccarda, Berlino, promosse e iniziate come Destinazione Romagna - incalza l’associazione di categoria con Giancarlo Andrini e Roberto Fantini - L’obiettivo è mostrarci all’estero: consolidare il 2022 ma anche aumentare le presenze straniere. Chi viene dall’estero in genere effettua più giorni di soggiorno e talvolta ha maggiore capacità di spesa. Sotto questo aspetto in previsione di giugno 2024, con una tappa da Cesenatico del Tour de France occorrerà far promozione sui mercati francese, svizzero e belga». Per Confcommercio, nella Dmo oltre a promuovere vacanze ed eventi, in prospettiva servirà trovare spazio anche alla commercializzazione, a partire proprio dalle manifestazioni, per incentivarne gli arrivi.

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