Cesenatico, la musica ispira i piatti dei futuri chef dello Ial: progetto per gli allievi con quattro cantautori

“Musica in cucina”: futuri chef ispirati dal mondo delle sette note nella preparazione dei menù. È l’esperienza vissuta per la prima volta dagli allievi dello Ial a Cesenatico. Quattro giovani artisti sono stati chiamati a tenere davanti a loro piccoli concerti in grado di fornire stimoli per nuovi piatti da servire in tavola.

La scuola regionale di ristorazione prevede 1.900 ore di formazione, incluse 800 di stage, in un biennio, più la possibilità di scegliere un terzo anno di specializzazione. È frequentata da 230 ragazzi dai 15 ai 18 anni di età, di tutta l’Emilia-Romagna, con la possibilità di una sistemazione in convitto. L’85-90% di chi ottiene la qualifica di operatore della ristorazione trova un’occupazione immediata o quasi.

Il progetto di abbinamento tra musica e fornelli si è articolato in 7 incontri strutturati in tre fasi ed è stato proposto nella consapevolezza che l’inventiva sarà fondamentale per i futuri grandi chef.

La cervese Valeria Lunedei, responsabile dello Ial, spiega: «Il primo incontro è stato propedeutico, mentre negli altri quattro cantautori del territorio hanno incontrato le classi terze a convitto, nell’aula polifunzionale. Due incontri ancora sono serviti per rielaborate i contenuti per produrre podcast documentativi e playlist, partendo dai brani musicali di accompagnamento forniti dagli artisti».

Quello che si vorrebbe fare crescere con questa iniziativa è “un artista in cucina”, hìgrazie a «una sinestesia sensoriale attraverso cui ispirare ed elaborare un prodotto culinario».

La fase due, quella creativa, ha visto la partecipazione attiva di quattro artisti, il 20 e 27 febbraio e il 5 e 12 marzo, alla presenza di Matteo Cimatti, di “Radio Fly Web”. A ognuno di loro è stata assegnata una portata (antipasto, primo, secondo e dessert), a cui hanno dato una veste musicale rispettivamente Edgar Allan Pop, Cristian Albani, il gruppo Bellanotte assieme a Slat e Francesca Romana Perrotta.

«Ogni incontro - prosegue Lunedei - è iniziato con la presentazione dell’artista l’esecuzione di un primo brano. Ognuno dei quattro ha raccontato ai ragazzi come e dove è nata la propria idea, progetto musicale e lavoro, anche alla luce delle domande che gli sono state rivolte. E alla fine gli spunti d’ascolto sono diventati risposte culinarie».

L’’udito ha insomma ispirato il gusto, attraverso la creatività in cucina. E ogni incontro è servito anche a «realizzare un output multimediale attraverso il quale si racconta come è nata l’idea del piatto. È stato registrato ed editato col supporto di figure esperte, con le voci dei ragazzi, l’introduzione all’artista e spunti sull’incontro vissuto insieme. Verrà presentato alla platea degli invitati al pranzo del saggio di fine anno, in programma il 7 maggio».

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