Cesenatico, infrastrutture e turismo: alleanza per lo sviluppo

Turismo sempre più dipendente da aeroporti, porti, autostrade, ferrovia e anche ciclovie: in una parola dalle infrastrutture, a tutti gli effetti elementi trainanti per lo sviluppo del turismo in Emilia-Romagna. Tra richieste, progetti e investimenti da programmare, il tema è stato al centro della serata promossa dal Rotary Club Cervia Cesenatico venerdì sera al Grand Hotel Da Vinci. Nel corso della quale davanti a una nutrita platea di rotariani (una decina i Club service Rotary rappresentati) e amministratori pubblici locali, sono intervenuti, oltre al governatore del distretto Rotary 2072 Luciano Alfieri, nell'ordine: Augusto Patrignani, presidente di “In Romagna Travel” e Confcommercio provinciale, Paolo Ferrecchi, direttore generale Cura del territorio e ambiente della Regione Emilia-Romagna, Mario Petrosino, direttore operativo Porto di Ravenna, Andrea Stefano Gilardi, direttore dell’Aeroporto di Forlì.

Turismo e infrastrutture

Il rotariano Luciano Alfieri individua il polo turistico della Romagna come asset strategico per l’Italia, ed esempio di come infrastrutture e turismo siano complementari. Tanto da essere insieme considerate indefettibili. Augusto Patrignani manifesta critiche: «Noi in Romagna abbiano la sensazione di essere un po’ dimenticati. Non è possibile arrivare dall’estero negli aeroporti di Forlì, Bologna, Rimini in una ora e poi mettercene due per raggiungere le località di villeggiatura». «Abbiano bisogno della metropolitana di costa - incalza - per spostarci lungo la Riviera: da Cattolica a Ravenna fino Ferrara. Le infrastrutture servono eccome». Fa poi appello per rimediare al vuoto attraverso i fondi del Pnrr.

Gli investimenti da fare

A rispondergli indirettamente è direttore regionale Paolo Ferrecchi, che illustra tutta una serie di interventi e investimenti sulle rete ferroviaria, autostradale e sulle strade statali da chiedere ad Anas. Sarà velocizzata la linea ferroviari Bologna-Rimini (a 200Km/h), c’è il raddoppio della linea Bologna-Castel Bolognese destinazione Ravenna. Dichiara Ferrecchi: «Sono state 9 milioni le persone portate con in treni nel 2022. Lavoreremo con Anas per bypassare le situazioni congestionate lungo la statale 16 Adriatica, la statale 67 tra Ravenna e Forlì, la via Emilia, i nuovi tratti per la secante Cesena-Forlì e poi la Romea. Mentre abbiamo rimediato al fondo stradale e dato sicurezza alla E45...». Per la metropolitana di superficie richiama come ci siano 100milioni di euro in accordo con le Ferrovie per cominciare a chiudere i passaggi a livello. E poi c’è la linea faentina da alimentarsi all'idrogeno e da valorizzare il “Treno di Dante”.

Un porto sempre più strategico

È Mario Petrosino a illustrare quanto stia diventando sempre più strategico il porto di Ravenna per il Paese, che diversamente da altri non ha sovrapposizione con il contesto urbano. Uno calo merci e dallo scorso anno anche terminal crocieristico, dopo che Venezia ha vietato l'ingresso alle grandi navi e dopo che il Royal Caribbean Group a costituito nel porto il nuovo terminal crociere. Si arriverà ad accogliere fino a 300mila passeggeri l’anno, da aggiungere ai 27 milioni di tonnellate di traffico che registra il porto. Il gruppo crocieristico statunitense si è aggiudicato il servizio per la stazione marittima e la costruzione del nuovo terminal, a ridosso di una città che ha ben 8 monumenti inseriti nel patrimonio mondiale Unesco. L’autorità portuale ha ottenuto 30 milioni di euro dai fondi del Pnrr. «Il nostro porto di 1.600 ettari ha ancora 300 ettari liberi da poter sviluppare - evidenzia Petrosino -. È posto in due corridoi europei: quello del Baltico e del Mediterraneo. E il principale per i collegamenti con Mar Nero, nonostante la guerra in Ucraina. Con le navi da crociera e ancora con le strutture provvisorie nel 2022 vi hanno fatto scalo 193mila passeggeri».

Valorizzare i successi

Sono le parole del “Business Aviation e Marketing” dell'aeroporto di Forlì, Andrea Stefano Gilardi a scuotere e alimentare entusiasmi nella platea. A fare da sprone allo stretto rapporto infrastrutture-turismo-incoming: «Nel mondo del turismo da soli non si va da nessuna parte - sentenzia -. Non esiste una provincia, esiste un territorio: l'Emilia-Romagna, l'Italia». E a seguire scandisce: «Abbiano due buone notizie: nel 2022 le presenze turistiche (43 milioni) hanno superato quelle del 2019, anno già eccellente. L'Emilia-Romagna si conferma la prima nel turismo, che il Italia rappresenta il 13% del Pil. Perciò dobbiamo imparare e vedere, valorizzandoli, i nostri successi, dato che siano presi ad esempio nel mondo». Segnala il recupero di competitività, invita a realizzare infrastrutture, a digitalizzare, a creare servizi di mobilità per il turismo. «Oggi per il turista – dichiara - i trasporti sono commodity. Il viaggio di ritorno a casa, è il ricordo che il turista porta con sé».

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