Cesenatico, il freno ai condhotel divide Ascom e Confesercenti

Cesenatico

Il nuovo Piano urbanistico, entrato finalmente in vigore con l’approvazione in Consiglio comunale la settimana scorsa, incassa il “sì” da Confesercenti, mentre Confcommercio dice un un cauto “ni”.

Confesercenti

«Il giudizio è tutto sommato positivo - dicono da Confesercenti Cesenatico - La prospettiva data dalla nostra Regione di evitare di consumare ulteriore suolo è giusta: meglio puntare invece tutto sulla rigenerazione urbana e sul recupero dei vecchi edifici». Detto questo, viene fatto notare che «è una bella affermazione di principio, che andrà calata nel concreto». A Confesercenti piace soprattutto la scelta fatta per zona delle colonie di Ponente: «È un bene non aver previsto qui la costruzione dei condhotel. Su questi ampi spazi già edificati, la vocazione dovrà essere a favore di strutture legate al turismo, all’ambiente e allo sport, non al residenziale. Con i condhotel si avrebbero nuove costruzioni concepite al 60% come hotel e al 40% come appartamenti ma poi, trascorsi dieci anni, potrebbero essere convertiti in abitazioni». Confesercenti è convinta che «l’avvenire del turismo di costa, da Zadina al centro, passando per Valverde e Villamarina, non debba prevedere condhotel, né in prima linea sul lungomare, né in seconda fila». Apprezzata la logica degli accorpamenti di alberghi e della demolizione-ricostruzione, ma viene ripetuto che «bisognerà vedere come tutto si tradurrà nella pratica». Confesercenti sostiene che «la tendenza degli alberghi esistenti è quella di chiedere di realizzare più servizi, come verande, piscine, spazi gioco, parcheggi, e non tanto qualcosa ex novo che comporti grandi investimenti». Qualcosa in più, dal Pug ci si attendeva invece per il forese, ossia per le singole proprietà fuori dalla zona urbana.

Confcommercio

Confcommercio ha maggiori perplessità sul Piano che ha mandato in pensione il Prg, vecchio di quasi un quarto di secolo. «Ci eravamo raccomandati di dedicare la massima attenzione alle zone turistiche, dando nuovi stimoli alle attività imprenditoriali e incoraggiando investimenti nel settore per migliorare l’offerta turistica», è la premessa. Opinione positiva sugli «interventi di rigenerazione urbana, ma una volta abbandonate nel Pug alcune rigidità e complessità del Piano regolatore del 1998, l’amministrazione comunale dovrà soprattutto avere coraggio nell’essere altrettanto lungimirante quando gli investimenti turistici prevedranno scelte e progetti moderni, avveniristici. E questo deve valere anche per quanto riguarda le indicazione di impatto ambientale». Un’altra esigenza pressante è «lo snellimento dei tempi per l’avvio dei progetti edilizi discussi e presentati». Ma Confcommercio osserva che «laddove si rinnova e riqualifica c’è anche bisogno di avere un’adeguata capienza ricettiva, a partire dai posti letto. Per gli investimenti che ci si propone di fare, oltre alla semplificazione, ci sarà bisogno che da subito si presentino remunerative per l’imprenditore e l'impresa turistica». Pollice già invece per la scelta di frenare i condhotel. Confcommercio pensa che potrebbero essere utili «per far partire quella riqualificazione dei volumi turistici ricettivi, oggi in degrado o di abbandono, come lo sono alcune colonie marine. Per farlo servono investimenti e devono essere sostenibili». È questa la ragione per cui i condhotel nella zona delle colonie, consentiti dalla legge e poi anche dalle normative regionali, vengono visti da Confcommercio come un’opportunità.

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