Cesenatico, grosse boe obbligatorie a 50 metri da riva, i bagnini: «Sono inutili e pericolose»

L’obbligo di piazzare grosse boe in mare, a 50 metri di distanza dalla riva e distanziate una dall’altra 25 metri, come prevede l’ordinanza della Capitaneria di porto che dovrebbe entrare in vigore in queste ore, lascia di stucco i bagnini di Cesenatico. Non solo perché sembrano inutili un po’ a tutti, visto che un fondale come c’è in questo tratto dell’Adriatico non presenta pericoli, ma perché paradossalmente possono diventare esse stesse rischiose, soprattutto per i bambini.

Però Simone Battistoni, presidente della cooperativa degli esercenti degli stabilimenti balneari della zona, fa sapere che «c’è un dialogo aperto con la Capitaneria di porto», soprattutto a proposito di questa misura, che fra tante previste è quella che non va proprio giù. E ha «fiducia nel fatto che alla fine vincerà il buon senso e si arriverà a rivedere tutto».

Come fare? Per Battistoni è semplice, non servono alternative: a Cesenatico le boe a 50 metri al largo non servono proprio a niente. La loro funzione è infatti quella di delimitare il perimetro oltre il quale i pericoli aumentano, perché non si tocca più il fondo. Lo scopo è insomma quella di segnalare qual è la zona più sicura e dove si entra invece nell’area in cui l’acqua è alta e quindi serve un minimo di esperienza, bisogna essere più prudenti e spingersi là solo se si è in buone condizioni fisiche.

Ma il rappresentante dei bagnini fa notare che da queste parti «la profondità dell’acqua aumenta molto gradualmente, a differenza di quanto avviene nel Tirreno», dove una misura del genere ha più senso, e tra l’altro davanti alla costa di Cesenatico «si tocca ancora anche fino a un centinaio di metri di distanza dalla riva».

E allora «boe alte 70 centimetri e larghe 35-40, con cime di 1 metro e 30 centimetri non sono altro che in pericolo, quando sono mosse dalle onde e rischiano di andare a sbattere contro chi nuota, con la possibilità di fare male specialmente ai più piccoli». Inoltre - prosegue Battistoni - «mettere in acqua un gran numero di oggetti di plastica e del cemento a cui ancorarli è decisamente anti-ecologico, ed è assurdo che si chieda di farlo in un momento in cui invece non si fa altro che parlare di attenzione all’ambiente».

Il parere espresso da Battistoni è condiviso dalla pressoché totalità degli esercenti degli stabilimenti balneari romagnoli, che segnalano anche altre regole discutibili inserite nell’ordinanza. Come quelle che obbligano a scrivere messaggi rivolti ai bagnanti con lettere estremamente grandi, in modo da essere visibili da molto lontano.

Ma è sulle boe che si stanno scatenando parecchi malumori e per il momento Cesenatico non è neppure la località dove sono più forti, perché da altre parti c’è già chi inizia a vociferare di azioni di protesta o comunque di rifiuto di adeguarsi a regole considerate illogiche.

Newsletter

Iscriviti e ricevi le notizie del giorno prima di chiunque altro Clicca qui