Cesenatico, «Dam una mena»: appello per trovare donatori giovani affisso sui muri dal fondatore di Avis

Appello ai giovani a donare sangue, con un invito in dialetto, «dam una mena» e il disegno di un cuore che batte. Il socio fondatore della sezione comunale di Cesenatico, Giorgio Grassi, ha deciso di prendere un’iniziativa dopo che sabato scorso si è svolta l’assemblea annuale dell’Avis: ha dato alle stampe e fatto affiggere sulle plance cittadine una trentina di manifesti per stimolare soprattutto le nuove generazioni a donare il sangue.

La speranza è che tanti possa fare questo gesto salva-vita per due volte all’anno. «Sarebbe un grande traguardo» caldeggia Giorgio Grassi, che, partendo dai positivi riscontri anche in termini di consenso avuta dall’ultima assemblea dell’Avis, con la presenza anche del sindaco Matteo Gozzoli, evidenzia quanto sia importante dare nuova linfa ai donatori di Cesenatico. Puntando innanzitutto sui ventenni.

«È possibile e quanto mai realistica - scrive Grassi nel manifesto dato alle stampe - la proposta di sollecitare l’entrata nella famiglia Avis dei giovani per rinsanguare le fila di questa famiglia». Poi continua: «La loro presenza può permettere di impreziosire questa comunità di volontari a cui si deve tanto, anche effettuando due donazioni di sangue all’anno». Grassi fa notare che «la partecipazione attiva dei giovani sarebbe una prova di aperta di convinta responsabilità sociale, tutta dedicata al sollievo del persistente bisogno di sangue e plasma». Così il socio fondatore dell’Avis chiede «un aiuto, maturità e una presa di consapevolezza». Lo fa usando un tono familiare e semplice: la richiesta fatta è «dam una mena».

Questa la frase che campeggia in testa al manifesto-appello di Giorgio Grassi, che con altri il 20 maggio 1967 prese parte alla formazione della sezione comunale dell’Avis, che a livello nazionale aveva acquisito personalità giuridica con una legge del 20 febbraio 1950. Facevano parte allora del consiglio direttivo provvisorio della sezione Armando Pipani, Giorgio Ghezzi, Teseo Emiliani, Giorgio Grassi, Alfredo Calisesi, Guerrino Zoffoli, Roberto Cortesi. La sede era in via Armellini.

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