Cesenatico, Caritas nel convento: protesta in strada ma quasi tutti d’accordo in Consiglio


Prima un breve quanto compatto corteo in strada, con un cartello nei quali i sostenitori del Comitato per la sicurezza del centro storico esponevano le ragione della loro protesta, contro l’arrivo della Caritas cittadina nel convento lasciato libero dai frati, poi l’entrata silente e ordinata nella sala del consiglio comunale ad ascoltare i consiglieri, sia di maggioranza che di minoranza. Tranne la Lega e Fabio Bandieri, gli altri consiglieri hanno condiviso almeno su un aspetto: «quale posto altrimenti, se non un convento dei frati ove mettere la Caritas». In aula la voce che ha fatto più scalpore ma che ha anche ottenuto la maggiore attenzione è stata quella di Emilio Zarrelli di FdI: «La situazione è quella che vedo identica da 20 anni. Ho ricevuto insulti, telefonate e messaggi dicendo di non aver palle perché non faccio opposizione Si contatta l’onorevole Buonguerrieri per tacciarmi di andare a patti con la sinistra. Di essere perbenista, bigotto, chiesarolo. Sono un cristiano praticante prima di tutto, io nutro amore verso il prossimo, tanto più i poveri e i bisognosi come aiuti i ragazzi ad andare in comunità per vincere le tossicodipendenze. Mio padre ha fatto 15 anni il volontario Caritas e so quanto sia importante quel che fanno». Roberto Buda: «Non credo che le zone rosse possano avere come risultato automatico maggiore sicurezza, tuttavia a dire no alla Caritas in quel convento io non ci sto. Conosco il lavoro che fa la nostra Cariata 800 persone bisognose assistite, con 5 sole persone con problemi con la giustizia, prima di essere seguite dalla Caritas. Quando aprirà la Cartitas invitiamo a dare una mano». Il capogurppo del Pd, Mario Drudi, riconosce il valore di questi interventi, invita a mobilitarsi nella lotta alla infiltrazione alla criminalità organzzata. Mauro Palazzi di Cesentico Civica dichiara: «Non sono credente ma collaboro con la Caritas, ho potuto vedere come lavorano, meritano la massima collaborazione. A Cesena la Caritas è dietro il Duomo e non ci sono problemi. Se la Caritas non va dentro a un convento dove altro deve andare». Tutti gli interventi ascoltati convengono anche che vada dato ascolto e garantiti i cittadini nel loro bisogno primario e fondamentale di sicurezza, assicurato e mantenuto il decoro alla città che anche attraverso la Caritas che il vescovo ha deciso di trovare sede in convento si possa anche meglio controllare certe situazioni critiche e di degrado.