Cesenatico, Battistoni: «Pronti per la stagione ma pesa l’incognita della Bolkestein»

Spiagge e bagni al mare immobilizzati dalla Bolkestein, stato di incertezza che acuito dalla mancanza di una direttiva nazionale ad hoc. La stagione balneare tuttavia si presenta con delle buone previsioni e un deciso interesse. Sono questi alcuni dei temi su cui si confronta con una nuova stagione turistica alle porte Simone Battistoni, presidente della Cooperativa Stabilimenti balneari di Cesenatico, nonché presidente del Sib dell’Emilia Romagna.
La stagione turistica balneare 2025 oramai ad un passo. Le spiagge sono pronte per accogliere i turisti?
Direi proprio di sì. Il panorama è quello solito e accogliente delle nostre spiaggia. Qualche stabilimento non avrà ancora ultimato di piantare tutte i paletti degli ombrelloni, ma se uno viene da noi a prendere un ombrellone e brandina tutto è assicurato, compreso la gran parte dei servizi che forniamo come stabilimenti.
Novità, cambi e investimenti nelle strutture balneari...
Difficile parlare e fare investimenti. È fatica e complicato, tenuto conto che non sappiamo ancora se tra due o addirittura una estate saremo qui a lavorare nelle nostre attività. Quanto alle novità ce ne sono due interessanti: una riguarda il Bagno Claudia, l’altra lo stabilimento ribattezzato “La stazione del mare”. Resta il fatto che con la Spada di Damocle dell’applicazione della Direttiva tutto diventa più difficile riuscire a programmare per mancanza di certezze e futuro.
Veniano alla direttiva Bolkestein e alle aste per le spiagge e i bagni al mare?
Stiamo aspettando il decreto attuativo dal Ministero delle Infrastrutture. Era dato, o almeno si parlava, per metà maggio, dovrà fissare i valori degli indennizzi. Certo noi ci aspettiamo contenga qualcosa in più.
In che senso?
Che sia tanto più equo riguardo la legge, che stabilisca il valore delle nostre aziende. Ritengo che il mercato sia realmente liberalizzato nella misura in cui si creino nuove aziende, ma invece le aziende vengono tolte a qualcuno per darle ad altri. Il minimo che si possa avere è riconoscere il lavoro, gli investimento, la crescita che c’è stata in tutti questi anni. Sia chiaro che se ci dovessero togliere le nostre aziende di qui a un anno o due, noi faremo sentire sotto ogni forma la nostra protesta. Ce ne va del futuro immediato delle nostre famiglie.
Previsioni per l’estate che busse alla porta?
Direi buone. Ci sono ottimi segnali. C’è interesse per le nostre spiagge. Ci sono le prenotazioni da parte di clienti e bagnanti. Basta solo che il tempo e il mare siano dalla nostra parte e da quella dei villeggianti
Che prezzi troveremo per lettini e brandine?
Quelli della scorsa estate, quasi tali e quali. Se da qualche parte dovessero esservi degli aumenti non supereranno il 2-3%, sotto l’inflazione e direi anche sotto l’indice Istat.
Cosa ne pensa della proposta pilota dell’assessore regionale all’Istruzione e Welfare dell’Emilia-Romagna, di far durare di più la scuola e le lezioni a giugno, per dare la possibilità ai ragazzi di fare una pausa a primavera?
La escluderei in toto. Non ha senso, non è adatto alle nostre latitudini, va contro le tradizione tanto delle vacanze in Riviera, quanto dalle abitudini dei ragazzi. Innanzitutto andrebbe a rovinare l’economia turistica. Ritengo che i ragazzi potrebbero avere un calo di rendimento, di resa scolastica con una scuola interrotta a primavera per poi riprendere d’estate, con le temperature di 35/38 gradi, con istituti talvolta storici non attrezzati sotto l’aspetto termico. L’estate è fatta per rilassarsi. Tra l’altro giugno è sempre stato un mesi ideali per le vacanza coi bambini. Vanificherebbe gli sforzi che amministrazione locali, le associazioni di categoria, gli imprenditori del settore fanno per mantenere e allungare la stagione turistica in Riviera.