Cesenatico: arrestati per spaccio di eroina un 29enne ed un 40enne

Due arrestati per spaccio di eroina. Sono stati ammanettati dagli uomini del posto estivo di polizia di Cesenatico giovedì scorso. Processati per direttissima sono già di nuovo liberi.
Gli investigatori, venuti a conoscenza di una fiorente attività di spaccio di eroina e cocaina nel territorio cesenaticense ad opera di due cittadini nord-africani, hanno avviato un’attività investigativa volta a verificare la veridicità delle segnalazioni giunte.
Da qui, servizi di osservazione e pedinamenti venivano posti in essere nei confronti dei due che a bordo di autovettura si spostavano nel Comune rivierasco per perpetrare l'attività illecita.
Venivano infatti notati incontrarsi, sempre rimanendo a bordo dell’auto, con giovani residenti in zona con i quali effettuavano presunti scambi di dosi di stupefacente e soldi.
Nella mattinata di giovedì, verificato il “modus operandi” dei due soggetti attenzionati, i poliziotti decidevano così di intervenire, fermando con le dosi “in mano” l'acquirente.
Con l'ammissione dell'acquisto della droga, risultata essere del peso complessivo di circa 4 grammi di eroina, la pattuglia che continuava a seguire i due pusher, procedeva così a bloccare l’autovettura dopo un breve inseguimento. L’autista infatti, all’alt intimatogli dai poliziotti, anziché fermarsi accellerava l’andatura tentando una breve fuga.
A causa del traffico intenso, il veicolo con a bordo i due fuggitivi era costretto a rallentare l’andatura permettendo così ai poliziotti inseguitori di bloccare l’auto in sicurezza.
I due stranieri, accompagnati presso l'Ufficio del Posto di Polizia, venivano identificati in due cittadini tunisini, un quarantenne e un ventinovenne (K.A ed N.I.) entrambi disoccupati e domiciliati in provincia di Ravenna.
Dalla perquisizione eseguita sulla loro persona, il quarantenne veniva trovato in possesso di una somma di denaro di 320 euro, in banconote da 50 e 20, ritenuta provento dell'attività di spaccio e pertanto sequestrata.
Negativo invece l'esito della perquisizione estesa al veicolo e presso l'abitazione ravennate dove i due risultano domiciliare.
Contemporaneamente alle perquisizioni svolte, gli investigatori, con l'intento di suffragare l'attività investigativa svolta nei confronti dei due spacciatori, “pizzicati” nella flagranza di spaccio, procedevano a contattare i tre acquirenti notati in precedenza.
Questi, alle domande rivolte dagli investigatori, ammettevano di essere assuntori di droga tipo eroina e cocaina e di acquistarla dai due tunisini fermati, riconosciuti come loro spacciatori.
Il “giro d'affari” dei due pusher, dalle dichiarazioni rese dagli acquirenti identificati, dall’inizio dell’anno contava la cessione di centinaia di dosi da 50 euro cadauna.
Stante la flagranza dell'attività di spaccio in cui sono stati colti, il tentativo di sottrarsi dal controllo di Polizia, la somma di denaro ritrovata in loro possesso, quale provento dell'attività illecita visto lo stato di disoccupazione, nonché i precedenti recenti episodi di spaccio di droga a favore degli acquirenti successivamente identificati, i due tunisini venivano tratti in arresto in flagranza di reato per spaccio e denunciati in stato di libertà per il medesimo reato per le comprovate cessioni antecedenti l'arresto operato.
Dell'avvenuto arresto veniva data immediata comunicazione al Pubblico Ministero di turno della Procura della Repubblica di Forlì.
Il Giudice del Tribunale di Forlì, l'indomani, sposando la tesi accusatoria degli investigatori, convalidava l'arresto dei due (difesi dall'avvocato Francesco Umberto Furnari del foro di Ravenna) condannandoli alla pena di anni 1 e mesi 6 di reclusione, pena sospesa, ed ordinando l'immediata liberazione dei due. Convalidato anche il sequestro della droga e della somma di denaro, per cui veniva disposta la confisca e distruzione per lo stupefacente.