Cesenatico, aggressione nel garage: per famiglia e amico 4 condanne per tortura

Cesenatico
  • 12 giugno 2024

Severe condanne per una famiglia e un amico in rito abbreviato: riconosciuto il raro reato di tortura, a cui si aggiungono lesioni aggravate, violenza privata e per il rampollo anche il possesso di un’arma da fuoco.

I fatti hanno avuto luogo poco meno di un anno fa, alla fine di giugno del 2023 nella zona di Villamarina. La famiglia di origine pugliese ma residente a Cesenatico (il padre all’epoca aveva 53 anni, la madre 52 e il figlio 24) insieme all’amico e coetaneo di quest’ultimo, sono stati sostanzialmente riconosciuti colpevoli di aver prima attirato con una scusa e poi rinchiuso due fratelli e la fidanzata di uno di loro (tutti residenti nel Cesenate) in un garage, immobilizzandoli mani e piedi e picchiandoli con il manico di ferro di una torcia, con una spranga, con calci e pugni e con un taser. In più il figlio avrebbe loro mostrato la pistola durante le minacce di morte.

L’aggressione, secondo la tesi degli imputati che però non ha trovato riscontri in fase processuale, sarebbe stata causata dal ritrovamento di droga in un garage dei Battaglino che accusavano i due fratelli che conoscevano già di aver nascosto nella loro proprietà. Ma questa ipotesi è stata scartata in fasa processuale.

Condanne in rito abbreviato per tutti gli imputati inflitte dal gup Ilaria Rosati del tribunale di Forlì. I quattro imputati sono stati condannati a pene comprese tra i 2 anni e 10 giorni comminati alla madre ai 3 anni e 20 giorni assegnati al figlio, che rispetto agli altri è stato anche riconosciuto colpevole per il possesso dell’arma da fuoco. Inoltre il tribunale ha stabilito alle vittime costituitesi come parti civili, assistite dall’avvocata riminese Graziana Bettuelli, oltre 50mila euro per il risarcimento danni.

All’epoca, quando i tre erano stati liberati dopo un paio d’ore di torture, era stato loro intimato di non recarsi al pronto soccorso nonostante le ferite riportate. Invece, erano andati e avevano ottenuto un referto di 18 e di 15 giorni per i due fratelli e di 3 giorni per la ragazza.

Dopo l’udienza di ieri, fuori dall’aula, l’avvocata di parte civile lamenta di essere stata aggredita verbalmente da parte dei condannati e per questo sta valutando se ricorrere alle vie legali.

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