Cesenatico, Adac guarda già al 2026. A imprenditori e politica chiede «più coraggio»

Adac Federalberghi scoccato il fine stagione passa a organizzare l’assemblea degli albergatori, per un’estate balneare giudicata del tutto anomala. L’invito è selezionare e adoperarsi solo per eventi di alto livello. Le critiche sono per le attività ricettive e commerciali che anticipano la chiusura, subito a settembre, e che finiscono per vanificare gli sforzi per allungare il lavoro e la stagione turistica. Dando oltretutto l’immagine di località nella quale è triste, se non desolante, trascorrere una vacanza. Altre considerazioni sono che si è fatta sentire negli alberghi la carenza di personale qualificato e nei clienti la scarsità di trasporti urbani a inizio e bassa stagione. Poi le lamentele, e non poche, della categoria sono per quella che è giudicata la scarsa cura del verde pubblico e delle manutenzioni urbane. Critica ben poco velata rivolta a “Cesenatico servizi srl”, Hera, Comune, ritenuti dagli albergatori non abbastanza efficienti al riguardo.
Una stagione anomala
Giovedì nella sala conferenze di Adac si è tenuta l’assemblea di fine estate presieduta da Alfonso Maini. Il quale ha riferito come la stagione sia stata «tutta anomala, che ha messo alla prova la tenuta del sistema turistico e la capacità di adattamento degli albergatori». Le problematiche toccate sono state la carenza di collaboratori qualificati, i disservizi riguardanti la viabilità, la carenza dei trasporti urbani durante le “ali” di stagione, e ancora l’inadeguata raccolta dei rifiuti porta a porta, il verde pubblico poco curato e mantenuto e l’arredo urbano bollato come “fatiscente”.
Già al lavoro per il 2026
Il presidente Maini ha comunicato come il consiglio direttivo di Adac Federalberghi, abbia chiesto di partire già con la programmazione 2026: «Perché – si esorta – urgono più eventi di alto profilo e qualità, scartando tutti quelli che non producono effetti». «Occorre un cambio di marcia e di visione – invita Maini –, in quanto solo organizzando eventi di alto livello si valorizza la nostra destinazione altrimenti rimaniamo anonimi e rischiamo di diventare una destinazione di “ripiego”. Da questa stagione è emersa la volontà di un confronto fra pubblico e privato per far sì che si sviluppino progetti di riqualificazione della località turistica e della ricettività».
Destagionalizzazione
La considerazione fatta è quella che le «destinazioni che hanno successo in questi ultimi tempi sono quelle che hanno un elevato grado di accoglienza». Altro tema cardine e molto sentito è quello relativo alla destagionalizzazione. «Si punta molto sull’allungamento della stagione grazie alle temperature gradevoli del mese di settembre, ma ancora troviamo uno scenario desolante – rimproverano gli albergatori –. Ci sono negozi, attività, hotel chiusi con le luci delle insegne spente».
Appello al coraggio
Il presidente Maini ammonisce: «Se questi problemi non vengono affrontati con urgenza comprometteranno la qualità dell’esperienza turistica e vanificano gli sforzi degli operatori che ogni giorno investono in accoglienza, promozione e servizi». «Oggi più di ieri – conclude – serve coraggio per essere imprenditori turistici, ma ci occorre una destinazione forte e strutture all’avanguardia, accoglienti e innovative in quanto il mercato è in forte evoluzione e sempre più esigente. Cesenatico ha ancora tutte le carte in regola per essere una destinazione competitiva ma urgono risposte vere, immediate e meno individualismo». Per quanto riguarda i prezzi alberghieri, il consiglio Adac suggerisce di aumentarli al punto di recuperare il tasso d’inflazione.