La guerra ruba il futuro in tanti modi: bruciando vite, demolendo case e anche distruggendo la possibilità di lavorare. Lo sanno bene le donne ucraine che lavoravano nelle miniere in Donbass prima dell’invasione russa. Nove di loro, nei prossimi giorni, arriveranno a Cesenatico per essere inserite in cinque alberghi, con trattamento di vitto e alloggio e un regolare contratto per la stagione estiva. Hanno quattro figli al seguito. Questa opportunità, che coniuga accoglienza, integrazione e occupazione, rispondendo anche a una necessità impellente segnalata dalle strutture ricettive della Riviera, è merito dell’impegno di “Africa Clean”. È una onlus con sede a Bologna, indipendente ma nata sotto l’ala della Uil dell’Emilia-Romagna. Dopo avere gestito un’esperienza simile l’anno scorso, in collaborazione con il sindacato, stanno per ripeterla, questa volta autonomamente.
La missione in partenza
Oggi tre volontari patiranno alla volta di Leopoli per raggiungere quelle persone piene di sofferenze ma anche con tanta forza e accompagnarle fino a Cesenatico, dove dovrebbero arrivare venerdì prossimo. Un giornalista del Corriere Romagna seguirà direttamente “sul campo” la missione portata avanti da Carmelo Massari, Michele Magrini e dall’infermiera Giulia Zoccarato, che prenderanno il volo da Bologna oggi pomeriggio e atterreranno a Varsavia stasera. Il giorno dopo, si dirigeranno verso l’Ucraina per prelevare le donne e i loro figli, che sono già in viaggio da diversi giorni per raggiungere il punto d’incontro. Poi, una volta lasciato il territorio ucraino, l’idea è quella di tornare tutti quanti di nuovo in aereo, dalla capitale polacca fino al capoluogo emiliano, dove si conta di arrivare giovedì. Infine, è atteso per venerdì l’arrivo a Cesenatico, dove il periodo di lavoro inizierà la settimana prossima, per concludersi a metà settembre. Il programma va però raccontato usando il condizionale, perché non si può escludere qualche variazione, soprattutto durante il viaggio di ritorno. La guerra scatenata da Putin, dalla quale non si vede ancora una vita d’uscita, rende infatti sempre tutto quanto incerto e imprevedibile.
Il lavoro stagionale negli hotel
Le 9 lavoratrici, d’età compresa tra 20 e 55 anni, si occuperanno prevalentemente della pulizia delle camere, e in qualche caso del servizio in sala, in 5 hotel con cui “Africa Clean” ha stretto un accordo di partenariato: “Michelangelo”, “Excelsior”, “Esplanade”, “West End” e “La Perla”. Avranno un orario full time, con applicazione del contratto nazionale di lavoro del turismo sottoscritto da Federalberghi. Se ce ne sarà l’esigenza e lo vorranno, si provvederà a inserire nei centri estivi di Cesenatico figli e figlie che li accompagneranno.
La onlus “Africa Clean”
“Africa Clean”, che come è chiaro fin dal nome, prima del disastro ucraino, era impegnata solo in attività di cooperazione e solidarietà a favore di Paesi africani, oltre che occuparsi dell’organizzazione e dell’assistenza generale, copre le spese di viaggio. È possibile grazie alla disponibilità degli albergatori, che sostengono i costi del corridoio umanitario. I volontari della onlus, in precedenza, sono stati in Ucraina quattro volte, consegnando beni di prima necessità, medicinali e attrezzature. Il capo-missione Carmelo Massari spiega che ogni volta, inclusa questa, gli ostacoli maggiori che ha incontrato sono stati di natura burocratica. Nei prossimi giorni si confida però di avere la strada più agevole, perché le donne, nella quasi totalità, sono le stesse che avevano lavorato a Cesenatico la scorsa estate e quindi sono munite di permessi speciali per motivi umanitari. In questo caso, col valore aggiunto di un inserimento lavorativo, utile tanto a loro quanto alle strutture turistiche che le accoglieranno.