Barche storiche, di porto in porto il fascino delle vele colorate

CESENATICO. “Ambasciatrici” del mare di Romagna. Dove la tecnica dell’andar per mare si accompagna al piacere del navigare all’antica. Appresa sulle tolde delle barche da lavoro di una volta, quelle da pesca e da cabotaggio. Testimoni di passato che rivive e si rinnova ancor oggi ogni estate, quando impeccabili nei loro corredi di bordo i trabaccoli, i bragozzi, lance e lancioni vanno a spasso sulle rotte del mare che attraversano da secoli, per poi farsi belle in ogni attacco, alle quali son destinate. Con quelle inconfondibili vele colorate che inteneriscono il cuore, a punteggiare ancora i porti lungo le sponde dell’Adriatico: dall'Istria alla Romagna a cui sono destinate. Con quelle unicità di prue panciute tondeggianti, sormontate da due occhi scolpiti sui mascoli che guardano e le guidano gli equipaggi per mare. Con la caratteristica di avere adornata sulla tela ambrata, infissa ai pennoni, i simboli delle vecchie casate marinare. Per diventare oggigiorno l’araldica inconfondibile di quel mare, che ogni estate si riempie di frotte di turisti e bagnati, tanto da farne di paesi e città della Romagna che qui si bagnano, un’unica grande conurbazione urbana, che si allunga da Cervia a Cattolica.

Oggi tutte quante queste barche dalle vele “al terzo” sono raccolte - o ambiscono esserlo- nella “Mariegola Romagna”. Una congrega antica di pesca, fratelli di costa, di quella Romagna a cui piace il mare e l’avventura, il dolce navigare. Di quella Romagna che ha capito giusto in tempo che la storia, fatta di uomini e barche, di tradizioni e sentimenti, di sapienze e tecniche di vele, non dovesse andare né smarrite né dimenticata. L’unico e solo modo per farlo è stato farle tornare a navigare nel loro mare, per quegli approdi, rade e porti per le quali vennero fabbricate, per andare a pesca e compiere viaggi e trasbordi di merci. Nei tempi odierni, come per chi ha una bella storia da raccontare e da mostrare, sono invitate ad allietare le feste nei porti e i grandi eventi marinari. Ospiti “di lignaggio” quando c’è da richiamare folle. Quando serve con la loro presenza nobilitare lo spettacolo. Quando occorre suscitare stupore. Così per un santo patrono, per un pellegrinaggio per mare, per un anello vescovile finito in fondo al mare, a rievocare le gesta di un intrepido Garibaldi, agghindate per una ricorrenza, o più semplicemente, per un raduno “tra pari” barche tradizionali “consorelle”.

«Le nostre barche», spiega il presidente della Mariegola, il bellariese Fiorenzo Righini, «fanno raduni da venti anni nei porti non solo della Romagna, a valorizzare le cultura e le tradizioni marinare. Sono un museo questo in movimento, errante. Con le nostre belle barche rimesse a nuovo e le vele colorate in ogni approdo. Portiamo conoscenza e insieme allegria, quando navighiamo sotto costa, attraccati nei porti a fare bella mostra per abitanti e ai turisti che ne vengono fatalmente attratti». E intanto scorrono le date e titoli dei raduni in programma: il 10 Giugno a Rimini per il Raduno di barche storiche, l’8 luglio, a Bellaria Igea Marina il Raduno di barche per “Marinara”; il 15 e 16 luglio a Riccione – Raduno della “Festa Madonna del Mare”; il 29 luglio a Cattolica altro Raduno di barche storiche; il 5 e 6 agosto, a Cesenatico per la “Festa di Garibaldi”.

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