Cesenatico, Azzurro come il pesce: venduti oltre 5mila piatti a sostegno della Ccils

C’è anche un aspetto ulteriore e importante a nobilitare le due feste del pesce che si tengono in autunno e a primavera a Cesenatico: quello della solidarietà piena. Da anni ne è un esempio l’associazione “Amici della Ccils” che nei due appuntamenti allestisce uno stand gastronomico in modo da raccogliere fondi per contribuire a dare futuro e reddito alle persone con gravi disabilità occupate nei laboratori protetti della cooperativa sociale Ccils di Cesenatico e Bellaria, valorizzando al tempo stesso l’attività di pesca locale e la ristorazione che si fa a Cesenatico.
Oltre 5mila piatti venduti
Tanto per l’edizione del “Pesce fa festa” a novembre, che per “Azzurro come il pesce” a maggio, l’associazione “Amici della Ccils” allestisce e organizza, con il contributo fondamentale di tanti volontari, uno stand di gastronomia di pesce nel cortile del Museo della marineria. Il loro è anche uno di quelli che ha messo a tavola più commensali nel corso delle sagre gastronomiche di mare. Nel corso della quattro giorni di “Azzurro come il pesce” si sono superati: sfornando e servendo 5.500 piatti. L’incasso ha superato i 55mila euro che tolte le spese vive per l’acquisto di pesce e prodotti utilizzati verrà per interno donato ai laboratori della Ccils, cooperativa sociale e occupazionale che da lavoro a persone svantaggiate e con problemi psicoficici. Le spese sono tutte riconducibili a quanto occorso a preparare e cuocere quegli oltre 5.500 piatti di pesce e nella contabilità di quest’anno compaiono: 3 quintali di triglie, 1,5 di mazzancolle, 3 di canocchie, 2 di razza, 4 di cefali lotregani, 4,5 di alici, 1 quintali di seppie, 1 di sogliole, 4,5 di cozze, 50 chili di palombo. Che hanno permesso di somministrare 1400 risotti, 800 maccheroncini alle canocchie, 1800 fritti di pesce, 800 crostini con le alici, 500 piatti di cozze, 414 di monfettini (fatti in casa alla bottega “Il Mattarello”) con il sugo di seppia.
Il “segreto” del successo
Motiva il coordinatore degli Amici della Ccils, Lando Casali, diventato un po’ pietra miliare dell’associazione no profit: «In questo modo, grazie al fatto che come associazione prendiamo parte a queste due sagre annuali, siamo in grado di devolvere annualmente 50/60mila euro, e contribuire a fare funzionare i laboratori della cooperativa e fornire un reddito alle persone fortemente svantaggiate che vi trovano stabile occupazione, nell’attività di realizzazione e confezionamento di stracci e strofinacci, borse di tela e attività di assemblaggio». «La nostra particolarità – precisa - è fare piatti abbondanti, cercando di tenere i prezzi contenuti a livello di fiera, pur attenendoci a quanto prescrive il disciplinare per quanto riguarda il pesce da impiegare: solo nazionale e nostrano». «Abbiano 50/60 volontari – spiega - che in base alle proprie disponibilità di tempo si alternano allo stand. Quello che ci di dà la forza ogni anno di andare aventi è quando la gente che si ferma a mangiare da noi, una volta che si alza satolla e soddisfatta, capisce che quanto viene ricavato viene donato a chi ha bisogno di essere aiutato, allora ci ringrazia e finisce sempre per ritornare».
Un bel momento per Cesenatico
Il giudizio sull’edizione di quest’anno di “Azzurro come il pesce” è positivo: «Come sempre per noi impegnativa e faticosa ma davvero bella. Consideriamo che tutti gli stand presenti sono stati sempre affollati e apprezzati. Molti giovani hanno avuto l’opportunità di lavorare e fare esperienza. Con il nostro settore ittico, la nostra ristorazione. Per la promozione di Cesenatico è stato un bel momento. Noi in particolarmente dobbiamo ringraziare l’amministrazione comunale, per averci concesso, visto le finalità, lo spazio del cortile del Museo della marineria».