Quattro giorni con il fiato sospeso, in attesa di un responso che potrebbe condizionare l’inizio della stagione balneare già messa in difficoltà dalle immagini che circolano impietose, immortalando dall’alto l’incontro tra le acque fangose dei fiumi romagnoli con quella dell’Adriatico. Domani scatteranno i campionamenti funzionali a stabilire la balneabilità del mare della Riviera, in vista dell’inizio della stagione, fatta slittare al 2 giugno proprio per via dell’alluvione. Impossibile, prima di allora, stabilire con esattezza quali conseguenze a breve termine ha avuto il cataclisma che si è abbattuto sul territorio. Preoccupano gli effetti dei detriti trasportati dalla corrente, le contaminazioni dovute a fogne, idrocarburi, acque stagnanti. Nell’incertezza, la spiaggia si divide fra prudenti e irriducibili. Fanno parte di questi ultimi le migliaia di persone che in tutta la Romagna ieri hanno deciso di fare il bagno. Domani è atteso il primo campionamento di Arpae, in linea a quelle che sono le normative nazionali sulla qualità delle acque, organizzato in vista dell’avvio della stagione balneare fissato al 2 giugno con l’inizio dell’attività di salvamento. Nell’attesa, l’assessore regionale al Turismo, Andrea Corsini, ha puntualizzato che in attesa dei risultati del monitoraggio, non c’è alcun divieto di balneazione.
Carradori: «Attendiamo le analisi»
Prudente anche il direttore generale dell’Ausl Romagna, Tiziano Carradori. «Mi pare sensata la scelta di posticipare i campionamenti, alla luce di un fenomeno di riversamento in mare che c’è stato nei giorni scorsi. Non ci possiamo esprimere prima dei rilevamenti che sono in capo ad Arpae. Il bagno in mare è tranquillo e sereno quando ci sono risultati campionari adeguati, ora come in altri periodi dell’anno. E’ necessario attendere con serenità e speriamo che come accaduto già altre volte la natura ci riservi altro rispetto a quello che abbiamo vissuto nei giorni scorsi». Il prelievo dei campioni, condotto in 98 punti di monitoraggio lungo il litorale, è fissato all’altezza dei punti in cui si prevede il maggior afflusso di bagnanti o il rischio più elevato di inquinamento. Le analisi microbiologiche saranno effettuate presso il laboratorio della struttura oceanografica Daphne di Cesenatico. Seguiranno poi altri due campionamenti entro settembre.
Primi interventidi sostegnocon 10 milioni
Dall’attività di soccorso e assistenza alla popolazione, ai contributi per l’autonoma sistemazione, passando per i primi interventi di somma urgenza sui corsi d’acqua. Il presidente della Regione Stefano Bonaccini, in qualità di Commissario delegato per l’emergenza, ha approvato un primo stralcio del Piano di interventi urgenti di protezione civile che definisce la destinazione dei primi 10 milioni di euro, stanziati dal Consiglio dei ministri con la deliberazione dello stato di emergenza, a favore dei territori colpiti dagli eventi alluvionali di maggio, le province di Bologna, Ferrara, Forlì-Cesena, Ravenna e Rimini. «Con questo Piano – spiega la vicepresidente con delega alla Protezione civile Irene Priolo - diamo una prima copertura agli interventi che da subito sono stati adottati per portare soccorso alla popolazione».