Cesenatico, voglia di nautofono per sicurezza e nostalgia

Cesenatico

Mentre Rimini è sul punto di rimettere in funzione il nautofono, Cesenatico che ha inoltrato una richiesta per fare lo stesso. Ma mentre là sembra solo questione di giorni per sentirne di nuovo il suono nelle serate di nebbia e foschia, qua occorrerà attendere ancora. Eppure, a fare sentire la mancanza di quel suono sincopato e intermittente, che segnala l’ingresso al porto ai navigati, non ci sono solo motivi “romantici sentimentali” ma esigenze di sicurezza. Specialmente per le piccole barche che a bordo non dispongono né di radar né di Gps per la localizzazione in grado di orientare la navigazione quando c’è la nebbia. I pescatori dediti alla piccola pesca ravvicinata, tanto a Rimini quanto a Cesenatico, lo fanno presente. Poi è pure vero che il ritorno del “fiscion”, il tradizionale “avvisatore acustico” all’imboccatura del porto, è auspicato, in questo caso per nostalgia, dai più “storici” abitanti di Cesenatico, abituati fin da bambini ad coricarsi accompagnati quel suono querulo e monocorde che proveniva dal mare e il cui eco arrivava fin dentro il paese. Tornando all’aspetto più “prosaico” e tecnico della questione, i nautofoni sono diventati a rischio estinzione dopo che da una dozzina di anni la Marina ha stabilito che non valesse più la pena mantenerli in funzione, visti i costi di manutenzione, anche perché superati dalla più moderna strumentazione e tecnologia per poter navigare “alla cieca”. Perciò, se le comunità locali avessero voluto mantenerli in funzione, una volta autorizzati e ceduti gli impianti per un cifra simbolica, avrebbero dovuto pensarci a spese proprie. Per un certo periodo Cesenatico è stato l’unico porto fra tutti quelli lungo la costa romagnola dove si poteva continuare a sentire il suono del nautofono. Ma poi è arrivato lo stop. Così il Comune, tramite l’ex ragioniere capo Riccardo Spadarelli, andato pensione lo scorso ottobre, ha chiesto a Marifari di Venezia, istituto della Marina competente in materia, di prendere in considerazione la possibilità di avere in uso la gestione del nautofono. La spesa di gestione preventivata si aggira tra 5.000 e 7.000 euro. Va poi messo in conto il rischio di guasti, come è avvenuto a Rimini, con la difficoltà crescente a trovare pezzi di ricambio per apparecchiature desuete. Però, ascoltando chi va per mare per mestiere, il “fiscion” è utile per la sicurezza, consentendo di trovare la “porta di casa” che conduce in porto, qualora si debba navigare “a vista” in mezzo alla nebbia. E allora ben venga il ritorno di questo strumento, che conserva anche un fascino antico simile a quello dei campanili, con i loro rintocchi.

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