Cesenatico, una festa con i 7 pionieri della Nove Colli

“Nove passi nella storia” impressi nelle menti e nei cuori di sette dei pedalatori che 51 anni fa parteciparono per primi a quella che poi diventò una delle più blasonate Gran Fondo in Italia e non solo. Se ogni anno 12.000 ciclisti si presentano ai nastri di partenza della Nove Colli, lo devono innanzitutto a 17 “pionieri” che nel 1970 presero parte alla prima edizione della corsa. Una corsa nata quasi per gioco, ma da subito anche con l’ambizione di fare qualcosa che potesse durare nel tempo.

Cinque di questi “padri” della Nove Colli sono stati riuniti da Giovannino Fattori, per ricevere in dono dalle sue mani il libro che ha scritto.

Si intitola appunto “Nove passi nella storia-Nel tempio del cicloturismo”. È un volume di 303 pagine, con tante illustrazioni, che ripercorre la storia della Gran Fondo che ha contribuito a fare conoscere Cesenatico a livello internazionale. Recentemente è stato presentato davanti a un numeroso pubblico, al Palazzo del turismo di viale Roma.

I 7 pionieri rimasti

Poi Vittorio Brandolini, ideatore della Nove Colli, Arrigo Vanzolini, presidente onorario del gruppo ciclistico “Fausto Coppi” e storico presidente del sodalizio dal 1978 al 2008, l’autore del libro Giovannino Fattori, Corrado Meneghello, Quinto Gasperini ed Enzo Gozzoli si sono voluti incontrare. Mancavano solo Tarcisio Torri e Vito Pagan, assenti giustificati, per completare il gruppo dei protagonisti tuttora vivi di quella prima avventura. Gli altri dieci non ci sono più, ma si sono meritati un ricordo tutto particolare. Tutti 17 vestivano la maglia celeste ed erano soci della “Fausto Coppi”, che si era costituita pochi anni prima. Allora aveva la propria sede al Bar del Corso, sulla sponda di levante del porto canale. Da lì si muovevano nugoli di corridori in bicicletta, colorati con vistose divise.

La nascita della Nove Colli

L’idea di lanciare la Nove Colli venne a Vittorio Brandolini, dopo che nel 1970, con Gaetano Freschi, Gianfranco Casali e Delio Maltoni, aveva oltrepassato la corona alpina per partecipare al “Brevetto Alpino”, organizzato dal Touring Club della Svizzera. Quella esperienza in terra elvetica era basata su resistenza e prova fisica, sulla distanza di 200 chilometri e con scalate impervie. Perché, allora, non pensare a una gran fondo di ciclismo sui saliscendi dei borghi “dal mare ai monti” della Romagna?

Brandolini, essendo socio del Touring, possedeva tutte le carte topografiche da sottoporre al Consiglio della “Fausto Coppi” per stendere il tracciato della Nove Colli. E così fu fatta la “prima prova”. Era il 20 maggio del 1971.

Il libro

Giovannino Fattori ha raccontato quel mondo in tutti nei suoi libri, da protagonista diretto: da ciclista, da consigliere, da vicepresidente del sodalizio e adesso quale responsabile per la sicurezza della Gran Fondo e addetto al disbrigo delle pratiche burocratiche. Sottolinea che con questo omaggio a chi aprì la stagione e la strada della “Nove Colli” vuole prima di tutto reso merito a quelle che sono le icone della “Fausto Coppi”. «Con un libro certamente, ma anche e soprattutto condividendone i ricordi - dice - per cementare un’esperienza che ha nella bicicletta lo strumento, la passione condivisa e come risultato la riconoscenza e l’amicizia di anni».

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