Il ponte di viale Roma resta in attesa dei lavori di consolidamento. Manca ancora un’ultima parte delle documentazione da integrare a quanto già in mano all’ingegnere Maurizio Berlati, chiamato al “capezzale” del principale attraversamento della Vena Mazzarini. Superato questo scoglio, si procederà a redarre il progetto definitivo e poi sarà finalmente tutto pronto per la gara d’appalto. Si confida di potere fare partire i lavori nei primi mesi del 2023, in modo da ultimarli prima che ricominci l’estate.
Fondi europei per due ponti
A metà settembre, per finanziare l’intervento, è stato necessario procedere a un aggiustamenti di bilancio con uno scostamento di 222.000 euro, su un investimento iniziale di 1,1 milione di euro. Colpa dei rincari delle materie prime. Grazie al Pnrr, sono arrivati 800.000 euro di fondi europei; il resto uscirà dalla casse comunali. Il Piano di ripresa e resilienza ha stanziato anche 300.000 euro per rifare un altro ponte, altrettanto storico e malandato: quello di viale Ferrara, sempre lungo la Vena Mazzarini, che oggi può essere percorso sono a piedi o in bicicletta, dopo che una ventina di anni fa si era ipotizzato addirittura di demolirlo senza più ricostruirlo.
Idee tramontate
Quell’idea era però legata all’ipotesi di trasformare in porticciolo turistico quel tratto del corso d’acqua, per destinarlo all’attracco della nautica de diporto e yacht. Oggi l’idea pare tramontata per via degli altissimi costi a carico degli eventuali investitori e delle complicate e dispendiose opere idrauliche necessario alla tenuta e fissaggio delle sponde, allo scavo e dragaggio dell’alveo della Vena. Inoltre, sembra accantonata anche l’idea di rimettere in funzione il vicino ponte mobile “basculante” di viale Anita Garibaldi, che non si è mai più sollevato da quando a fatica fu collaudato ormai 20 anni fa. Perciò si è deciso di intervenire sul ponte in via Ferrara.
Piano per riqualificare la Vena
Intanto, nell’ottobre 2021, è stato firmato un protocollo d’intesa tra Comune di Cesenatico e Fondazione Cassa di Risparmio di Cesena, che mira a promuovere uno studio di fattibilità volto a recuperare «un ruolo funzionale e ove fosse possibile un rilancio socio-economico» del secondo e del terzo bacino della Vena Mazzarini (2° e 3° bacino). Quella via d’acqua che taglia il centro urbano, scavata nel 1853 e larga 42 metri, era servita in origine da canale secondario di repulsa per tenere sgombro dalle sabbie il fondale del porto canale. Così come per la progettazione e ricostruzione del ponte ciclopedonale di via Ferrara, anche lo studio per il recupero funzionale del tratto delle Vena Mazzarini dal ponte di via Anita Garibaldi a quello di viale Roma è stato affidato allo “Studio Pier Currà Architettura Srl” di Cesena.