Cesenatico, riciclo di imballaggi in crescita: si sfiora il 65%

Nel riciclo del legno l'Italia è sul tetto d'Europa. Si sfiora il 65%. Nel 2021 sono state quasi 2 milioni le tonnellate di legno da imballaggi avviate al riciclo dal consorzio Rilegno, sulle 3,4 tonnellate di nuovi imballaggi immessi sul mercato. Mentre l'Unione Europea che ha come obiettivi il 25% di recupero entro il 2025 e il 30% entro il 2030. In Italia cresce ancora il riciclo del legno con + 7,8% nel 2021, arrivando a 1.985.251 tonnellate. Il consorzio nazionale Rilegno, che si occupa di raccogliere e riciclare gli imballaggi in legno, è partito 25 anni fa dall'Emilia-Romagna e ha sede a Cesenatico. Al Grand hotel Da Vinci rinnovato il cda che ha confermato alla presidenza Nicola Semeraro per il prossimo triennio. A livello territoriale è sempre la Lombardia a primeggiare nel riciclo degli imballaggi di legno con 541.915 tonnellate (il 27% del totale), seguita da Emilia-Romagna con 222.866, Piemonte con 156.566 e Toscana con 155.272. Rilegno gestisce su una filiera 1.944 consorziati, 394 piattaforme private che raccolgono il legno e 15 stabilimenti produttivi e impianti di riciclo. Nel dettaglio della provincia di Forlì-Cesena (dati 2021) Rilegno ha raccolto e avviato a riciclo 29.134 tonnellate di legno (il 13% della raccolta regionale). Sono presenti 5 piattaforme convenzionate per la raccolta del legno e degli imballaggi (a Borghi, Forlì, Savignano, e due a Sogliano). Nella provincia di Ravenna si sono riciclate 13.794 tonnellate di legno (il 6% della raccolta regionale), attraverso 4 piattaforme convenzionate. Nella provincia di Rimini invece Rilegno ha raccolto e avviato a riciclo 12.100 tonnellate di legno (il 5,43% della raccolta regionale). Sono 2 le piattaforme convenzionate. Oltre il 95% del legno riciclato diventa nuova materia prima. Sotto forma di pannelli truciolati, vera linfa vitale per tutto il settore del legno-arredo. Si tratta di un sistema che tiene insieme i produttori di cassette per l’ortofrutta della Sicilia ai mobilieri della Brianza, dai mercati ortofrutticoli della Romagna piuttosto che quelli del Triveneto, generando un impatto economico di 2 miliardi di euro, oltre 10mila posti di lavoro diretti e soprattutto un "risparmio" nel consumo di CO2 pari a quasi 2 milioni di tonnellate che equivalgono a compensare 1 milione di veicoli che circolano in un anno.

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