Si fa più pressante, giorno dopo giorno, la richiesta di un piano per arginare la proliferazione dei gabbiani reali, ormai inurbati in gran numero. Il Comune lo ha già pronto e quindi può riproporlo rapidamente, ma dalla Regione e dal Ministero non è ancora arrivato il via libera. Abbandonato il mare, tanti gabbiani tornano sempre più di frequente, ogni primavera, ad accoppiarsi e nidificare su tetti, lastricati e terrazze di case, alberghi e condomini. Lungo i corsi d’acqua costieri e nelle saline hanno soppiantato le specie autoctone. D’altronde, non hanno competitori naturali e sanno facilmente adattarsi a vivere sulla sommità dei fabbricati, soprattutto se incustoditi, come le ex colonie. Ormai la loro presenza è endemica e hanno conquistato una supremazia totale sugli altri volatili. Gli effetti negativi sono molteplici. La loro massiccia diffusione è accompagnata dagli striduli e persistenti richiami che emettono, che infastidiscono turisti e residenti. Hanno imparato a rovistare tra i rifiuti per cercare cibo, creando problemi igienici e di decoro urbano. Inoltre, mostrano una grande aggressività, specialmente durante la riproduzione e quando si contendono il cibo. Quando covano le uova e allevano i pulli, diventano poi pericolosi per chi si avvicina. In città i gabbiani trovano facilmente di che nutrirsi, talvolta a spese di altri uccelli che abitano sui tetti, come passeri, rondoni e balestrucci. Lungo i greti dei canali interni, come la Vena Mazzarini e il laghetto del parco, danno la caccia a anatroccoli, nidiacei di trampolieri quali avocette, cavalieri d’Italia, gallinelle d’acqua, sgarze, pivieri, sterne. Gli interventi di contenimento di questi gabbiani reali andrebbero preparati subito, perché già il mese prossimo inizieranno a prendere possesso di tetti, solai e lastricati per formare le coppie e incominceranno ad accumulare lì quanto serve per costruire il nido e poi deporre le uova. L’invito fatto dal Comune fin dallo scorso anno è quello di rimuovere i nidi e asportare le uova, laddove sia possibile e sicuro di procedere in questo modo, e poi gettarle in discarica. Un “piano” che deve fare i conti con un ostacolo: i gabbiani reali, praticamente onnivori e senza rivali in natura, sono compresi tra le specie protette.

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