Cesenatico lancia il beach working, lavorare dalla spiaggia

Cesena

CESENATICO. I bagnini sono pronti ad aprire gli stabilimenti a metà maggio, nel rispetto dei protocolli anti-Covid, che allargano le distanze tra un ombrellone e l’altro. E intanto invitano a passare dal lavoro da remoto in casa a quello al mare, seduti sul lettino o sullo sdraio. Inoltre, col crescere di numero di persone vaccinate, confidano anche nel ritorno dei turisti stranieri.
A fare il punto sulla stagione balneare alle porte è Simone Battistoni, presidente della Cooperativa stabilimenti balneari di Cesenatico, alla quale aderiscono 127 attività. Ricopre tra l’altro la carica di presidente regionale del Sib, il maggiore sindacato della categoria.


Le spiagge in Riviera, una dopo l’altra, stanno riprendendo l’aspetto tipico della stagione delle vacanze. Gli stabilimenti saranno pronti ad accoglier di nuovi i bagnanti?
«Noi siamo pronti. Se l’apertura sarà il 15 maggio, come annunciato dal Governo, a noi va bene. Pur consapevoli che la salute è da mettere sempre al primo posto, aspettiamo fiduciosi, anche perché abbiamo il vantaggio che la nostra attività si svolge in gran parte all’aria aperta e quindi è a basso rischio di contagio. Comunque continueremo ad adeguarci alle norme per garantire la sicurezza».
L’apertura avverrà contingentando gli accessi?
«Penso che per quanto riguarda il mare non ce ne sarà affatto bisogno. Sulle nostre spiagge, nei primi 50-70 metri dalla battigia si può ancora camminare. In acqua c’è tutto lo spazio per stare distanziati, senza necessità di stare ammassati. Per quanto riguarda la spiaggia si possono fissare delle misure. Noi d'altronde come regione Emilia Romagna siamo stati i primi ad aver adottato dei protocolli di comportamento. Un protocollo condiviso che prevede tra l’altro distanze da un ombrellone e un altro più ampie di quelle fissate a livello nazionale. Già dalla scorsa estate dai 10 metri quadrati fissati abbiano seguito e rispettato un distanziamento di 12 metri quadri».
Nel 2020, in alcune località balneari e in certi momenti, i turisti non hanno trovato un ombrellone libero, in particolare a Valverde, Villamarina e Gatteo Mare. Pensate che si ripresenterà questa situazione?
«Potrebbero esserci problemi anche quest’estate a trovare posto e ombrelloni liberi, quanto meno in alcuni periodi e in alcune zone, dove è più alta la densità di strutture ricettive turistiche. Per questo consiglio di prenotare con un certo anticipo. D’altronde, se da una parte le camere d’albergo sono rimaste, più o meno, le stesse, non altrettanto si può dire per il numero di ombrelloni».
Con la necessità di allargare le distanze tra gli ombrelloni, quanti si prevede che ce ne saranno in meno in spiaggia?
«Si può stimare un 20% in meno. Consideriamo che fino al 2019 le superfici per ciascun ombrellone in alcune zone erano stabilite anche in 8-9 metri quadrati».
La campagna vaccinale consentirà di andare verso la normalità?
«I vaccini sono ciò che ci vuole. Noi, per accelerarli, abbiamo messo anche a disposizione la sede della nostra Cooperativa. Con le vaccinazioni sempre più capillari si potrà tornare, poco a poco, a quella normalità che tutti auspichiamo. E poi, con la riapertura delle frontiere, potremmo vedere quest’anno il ritorno degli stranieri intenzionati a trascorrere una vacanza al mare in Romagna».
A quali cambiamenti state assistendo?

«Prima fra tutte, anche nel settore balneare, la crescente abitudine di servirsi di Internet. Sia per quanto riguarda le prenotazioni, a causa degli spostamenti limitati, sia per quanto riguarda i servizi e e il cibo servito a tavola. La novità di questa estate, su cui puntiamo, è la sostituzione dello smart-working con il beach-working. Proponiamo di passare dal lavoro da casa a quello al mare. Sempre più persone stanno chiuse a lavorare tra le mura domestiche: vogliamo mettere il piacere di poterlo fare al mare? Magari in spiaggia, davanti al proprio pc, ma sotto un ombrellone».

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