Cesenatico, l'omaggio dei garibaldini: corteo senza poter salire in barca - Gallery

Il vento abbastanza forte e soprattutto il mare mosso hanno “appiedato” i garibaldini, per la rievocazione storica del passaggio dell’eroe dei due mondi il 2 agosto 1849.


Nel senso che la mattinata si è svolta da programma, con l’eccezione dell’uscita in mare sulle barche storiche e con il pubblico su una motonave per lanciare una corona tra le onde. Invece i garibaldini in camicia rossa e pantaloni turchini, insieme ai rappresentanti istituzionali, hanno camminato fino al faro di levante, nonostante il caldo, e dalla cima del molo hanno gettato in acqua l’omaggio floreale.
Si inizia in mattinata con la rievocazione dell'imbarco, l'uscita in mare del corteo di barche, i garibaldini, i figuranti. L’appuntamento con la sfilata storica dei garibaldini, accompagnati dalle autorità e dalla banda musicale Città di Gradara, è stato davanti al municipio. Il corteo si è mosso per raggiungere vicino il monumento dedicato a Garibaldi che si trova in piazza Carlo Pisacane, dall’altra parte del porto canale. Poi il corteo ha percorso corso Garibaldi, con una sosta e la deposizione di una corona davanti alla casa sul porto dove riposò febbricitante Anita Garibaldi due giorni prima di morire.


Poi il corteo si è allungato fino alla punta del molo di levante per gettare in acqua la corona dedicata a Garibaldi e ai suoi. Quindi il ritorno davanti al cippo in piazza Ciceruacchio (intitolata a un altro fedelissimo garibaldino) per il saluto ufficiale del sindaco Matteo Gozzoli e dell’Associazione Nazionale Veterani e Reduci Garibaldini rappresentati da Filippo Raffi. Era presente come di consueto anche il vicesindaco di Ravenna, Eugenio Fusignani.

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