Cesenatico: "Hotel pieni e sarà un ottimo settembre"

È l'ora del tutto esaurito e non solo per Ferragosto. La stagione turistica balneare 2021 è decollata e nonostante le insidie della pandemia si concluderà con un bel segno più. A Cesenatico si conta di arrivare con gli alberghi aperti fino a settembre, quando in coda all'estate si annuncia la “Nove Colli” di cicloturismo. Permangono problemi a trovare posto in spiaggia, specie a Valverde. Difficoltà anche per quanto riguarda il personale da occupare in hotel. Si dà merito al governo sulla non applicazione del green pass agli alberghi. I pochi casi di Covid riscontrati si sono risolti con il buon lavoro dell'Ausl. Gli albergatori Adac Federalberghi caldeggiano senza se e senza ma la necessità di fare a tutti i vaccini. Vi hanno cominciato con i dipendenti. «È il solo modo, al momento -risponde il presidente di Adac Federalberghi Giancarlo Barocci, 228 strutture ricettive turistiche associate sulle 300 attive a Cesenatico - di uscire dalla pandemia; rilanciare l'economia; ritornare in sicurezza a viaggiare».

Clienti in albergo ce ne sono?

«Siamo tutti pieni. Sotto questo aspetto sembra essere una normale stagione balneare Evidentemente il gran caldo dell'estate, il sole, il mare bello ci hanno aiutato a far venire gente in vacanza. Lavoreremo anche a settembre, ne sono certo. Sino al traguardo della Nove colli, in calendario il 26 settembre. Un traguardo non tanto in fatto di presenze, di vantaggi economici, quanto di immagine e di pubblicità per tutta Cesenatico, quindi anche per gli albergatori».

Gli stranieri mancano ancora?

«A riempire gli alberghi sono quasi solo italiani. Gli stranieri, sono un po' come mosche bianche».

Gli albergatori non hanno l'obbligo del green pass da controllare...

«Siamo grati al governo, al ministro del Turismo per aver tenuto in considerazione la nostra realtà. D'altronde, gli alberghi potevano rimanere aperti anche durante il lockdown, quindi di logica non poteva andare diversamente ora con il green pass. Non nascondo che abbiamo passato giorni febbrili. Avvertivamo i nostri soci che se le nostre richieste a Roma venivano via via rinviate era buon segno. Segno che sarebbero state prese in considerazione. Così è stato. Nell'incertezza, il più difficile per noi albergatori è stato dover rispondere alle tante telefonate dei clienti che, in procinto di venire in vacanza, chiedevano cosa dover fare. E noi, che ancora non lo sapevamo come sarebbe andata con i green pass a doverli rassicurare ugualmente, talvolta anticipando quanto poi è stato deciso».

Per alcune altre categorie questo suono un po' come un'agevolazione. Cosa ne pensate?

«Questa pseudo agevolazione non esiste. Casomai sta portando vantaggi a tutti in città. La cifra che i turisti spendono in albergo raddoppia nelle altre attività. L'attività dell'albergo è qualcosa di diverso dalla ristorazione».

Trovare un ombrellone libero in spiaggia per i vostri clienti è ancora difficile?

«Abbiamo grosse difficoltà. Tuttavia la maggior parte dei bagnini ha capito e sta venendo incontro all’esigenza di trovare spiaggia e ombrelloni per i clienti degli alberghi, rispettando gli accordi presi. Permangono problemi e inconvenienti con il consorzio di bagnini Amare Beach di Valverde. Vogliamo sperare che alla fine della stagione si adegueranno ai loro colleghi».

Casi di Covid in hotel?

«Al momento le segnalazioni qui sono state poche. I protocolli che applichiamo sono più rigidi di quelli dell’estate passata. So di casi che si sono rivelati un falso allarme, ma bene siano sempre verificati. In altri invece è stato fatto un buon lavoro da parte dell'Ausl. Davvero eccellente nell'individuarli e isolarli subito in completa sicurezza e competenza».

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