Cesenatico, furia con tre feriti: aggressore in cella con 5 accuse

Cesenatico

Il sabato sera di “follia” cruenta vissuto nei dintorni della stazione si è concluso, sul fronte sanitario, con una persona con un taglio al collo giudicato guaribile in 15 giorni e due coniugi che hanno ricevuto una prognosi di 10 giorni a testa per colpi ricevuti dalla stessa mano. Invece, dal punto di vista delle responsabilità penali, Claudio La Spina Turrisi, 23enne catanese che ne è stato il protagonista negativo, è stato rinchiuso nel carcere di Forlì, dopo una notte di osservazione trascorsa in ospedale per le percosse ricevute da chi ha aiutato una coppia aggredita da lui.

Le ipotesi di reato

Il malvivente dovrà rispondere di una lunga serie di accuse. L’ipotesi di reato più grave, cioè il tentato omicidio, sembra destinata a essere scartata, perché il taglierino che ha usato ha causato alla fine una ferita superficiale, anche se in un punto dove il suo gesto avrebbe potuto essere fatale se invece che quell’oggetto piccolo e leggero avesse tirato fuori un vero coltello. Però ci sono almeno cinque probabili capi d’imputazione che pendono sulla testa del giudice: lesioni aggravate; resistenza, oltraggio, violenza e minacce a pubblico ufficiale; porto d’armi e di oggetti atti a offendere; violazione di domicilio; maltrattamento di animali. Quest’ultima accusa è dovuta al fatto che quando è scappato, dopo avere vibrato il colpo col cutter all’esterno del bar della stazione, si è intrufolato dentro una casa all’angolo tra via Cesenatico e via Marte e per primo ha preso di mira è stato il cane di chi abita lì. L’animale è stato poi portato in una clinica veterinaria, mentre ai suoi padroni malmenati, il 65enne Massimo Marchesini e sua moglie Rosa Palmisano, che è anche svenuta, venivano prestate le cure del caso in ospedale. Resta da capire il movente, su cui stanno indagando i carabinieri, che sono accorsi sul posto rapidamente e in forze e poi hanno tratto in arresto Claudio La Spina Turrisi. Merito anche di due vicini dell’abitazione dove il giovane aveva fatto irruzione durante la fuga a cui si era dato dopo avere ferito il 43enne Carlo Riso. Una delle persone intervenute privatamente per fermare l’escalation di violenza è tra l’altro un militare dell’Arma che vive proprio lì e che a quel punto è rientrato in servizio, vista l’emergenza. Dai primi accertamenti fatti dagli inquirenti, tutto lascia pensare che quanto è accaduto sia semplicemente il frutto di un’esplosione di violenza, favorita da sostanze che l’aggressore doveva avere assunto, visto che era in evidente stato d’alterazione.

Dal cutter alla fuga manesca

Il caos, come già riportato sul “Corriere” di ieri, è esploso pochi minuti prima delle 19 di sabato. Claudio La Spina Turrisi, dopo essersi trattenuto brevemente dentro il bar della stazione, si era allontanato. Ma a un certo punto è tornato in zona e ha trovato da dire col pescatore Carlo Riso, originario della località calabrese di Gioia Tauro ma radicato a Cesenatico, che tra l’altro conosce bene il titolare del locale. Improvvisamente il giovane, forse irritato per il fatto che gli era stato chiesto conto di un atteggiamento sospetto che aveva, ha tirato fuori un taglierino e lo ha colpito al collo, procurandogli lesioni con abbondante perdita di sangue. Riso, dopo una prima assistenza fornita dal barista, è stato caricato su un taxi e trasportato al Punto di primo intervento dell’ospedale “Marconi”. L’aggressore si è invece dileguato dirigendosi verso il quartiere Madonnina, dove nel tentativo di nascondersi è entrato in un alloggio al pian terreno di una palazzina. I proprietari hanno sentito il rumore e hanno iniziato a gridare pensando che l’intruso, che nel frattempo aveva colpito il loro cane, peraltro cieco e sordo, fosse un ladro. Il fuggitivo ha alzato le mani contro entrambi i coniugi, usando a quanto pare un oggetto metallico. Per fortuna, un paio di persone che vivono nei paraggi sono andate a vedere cosa fosse tutto quel trambusto, pensando inizialmente che potesse essere in corso un litigio di coppia. Quando hanno capito cosa stava invece succedendo già da qualche minuto, hanno reagito riuscendo a fermare l’aggressore, che è poi stato preso in consegna dai carabinieri. Al tempo stesso, ha però avuto bisogno di soccorso per le botte ricevute nel tafferuglio: è stato quindi caricato in ambulanza, accompagnato da insulti di diverse persone mentre veniva portato via in barella.

Visita del sindaco agli aggrediti e critiche di Fdi

Ieri il sinaco Matteo Gozzoli ha voluto incontrare e ascoltarel'uomo ferito al collo, i due coniugi malmenati e il titolare del bar nei cui dintorni è iniziata la serata ad alta tensione. A tutti ha voluto esprimere la propria vicinanza e rivolge un ringraziamento anche ai cittadini che hanno prestato aiuto prima al primo ferito e poi alla coppia, particolarmente sotto choc per la scena surreale che hanno vissuto a casa loro, i soccorritori del 118 e le forze dell'ordine. Fratelli d'Italia sostiene che va radicalmente cambiata rotta nelle politiche per la sicurezza, rinforzando la polizia municipale con assunzioni, aumentando il numero di telecamere eistituendo il vigile di quartiere.


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