Cesenatico, Festa di Garibaldi tra camicie rosse e ori azzurri

Dopo il Palio della cuccagna vinto ieri sera da Widmer Vincenzi di Sala, la Festa di Garibaldi è entrata nel vivo questa mattina con il tradizionale corteo delle camicie rosse e le celebrazioni dell'eroe dei due mondi e della sua compagna Anita. Alla cerimonia in piazza Ciceruacchio la mattatrice è stata Annita Garibaldi Jannet, pronipote del protagonista del Risorgimento, che ha tenuto un'orazione incentrata soprattutto sulla figura di Anita, indicandola come simbolo di emancipazione femminile ante litteram e più che mai attuale.

Tra le persone presenti, oltre alle autorità locali, c’erano Eugenio Fusignani, vice sindaco di Ravenna, e Loris Zoffoli, in rappresentanza del Comune di Montiano. Da più lontano sono arrivati invece Fabricio Darossi e Luciana Silveira, della città brasiliana di Laguna, dove Giuseppe Garibaldi conobbe Anita. I due ospiti sudamericani hanno anche scritto una lettera al sindaco Matteo Gozzoli e a Silvio Monticelli, presidente della sezione Cesena-Cesenatico dell’Associazione nazionale veterani e reduci garibaldini, rappresentata anche da alcuni decani ultranovantenni che non sono voluti mancare all’appuntamento. L’emozione delle camice rosse è stata amplificata dalle due medaglie d'oro conquistate dagli azzurri alle Olimpiadi di atletica leggera: alla fine del pranzo al ristorante “Il giardinetto”, assieme al sindaco, sono esplosi in un tripudio incontenibile per i trionfi di Jacobs e Tamberi, nei 100 metri e nel salto in alto, salutati intonando l’inno di Mameli, seguito da Romagna mia.

Questa sera alle 22 la festa si concluderà con gli spettacolati fuochi d'artificio musicali sul mare.

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