Cesenatico: ex Hotel Riviera, chieste 2 condanne

Lottizzazione abusiva dell’ex Hotel Riviera, diventato una serie di appartamenti affacciati sul porto canale di Levante. Per la procura devono rispondere di abuso edilizio soltanto due degli imputati: il costruttore Vittorio Tosi e il notaio Maria Chiara Scardovi. Per tutti gli altri la pubblica accusa, che in aula era rappresentata dal pm Francesco Buzzi, ha chiesto l’assoluzione. Per “mancanza dell’elemento soggettivo” e perché “il fatto non costituisce reato. Lo hanno sempre sostenuto nel corso del procedimento tutti gli acquirenti delle varie case da vacanza finite sotto sequestro. Erano indicati come accusati ma della situazione si sentivano vittime. Per aver acquistato in buona fede appartamenti che ritenevano validamente edificati ed essersi trovati poi senza nulla in mano ed alla sbarra. Testimoniando in aula in passato (qualcuno anche tra le lacrime) Alessandra Rabitti, Vincenzo Gotti, Mauro Berantelli, Maria Letizia Piepoli, Mauro Armuzzi, Laura Pepoli, Sandra Versari, Sonia Iuorio, Vanessa Pepoli, Enzo Montagnani e Patrizia Grandi, hanno nel tempo manifestato anche rabbia pensando che da anni stanno pagando Imu, Consorzio di bonifica e altre tasse sulle proprietà, oltre ad allacciamenti di luce e gas, senza potere mettere piede nelle case di Cesenatico comprate. Ieri durante le sue conclusioni il pm Buzzi ha circoscritto la rosa dei condannabili (a giudizio della procura) sulla fisica costruzione delle case e sull’esecuzione degli atti notarili per i passaggi di proprietà dal costruttore agli acquirenti. Sia per Tosi che per la Scardovi è stata chiesta la medesima pena: un anno di arresto e 20.000 euro di ammenda. Poi la parola è passata alle difese (gli imputati sono difesi dagli avvocati Nicola Mazzacuva, Giovanni Principato, Andrea Romagnoli, Fabio Nicolicchia, Antonio Carullo, Marco Martines, Claudio Valgiusti, Loretta Loretti, Luca Mazzanti, Carlotta Mattei e Cesare Francia) che fino al cuore del pomeriggio hanno all’unisono chiesto per i propri assistiti, l’assoluzione dalle accuse formulate, dopo che l’edificio composto da 23 unità finì sotto sequestro nell’ormai lontano ottobre del 2018. Le conclusioni dei vari difensori sono previste per la prossima udienza alla fine del mese di luglio. Dopodiché arriverà la sentenza.

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