Cesenatico, dragaggio: analizzati i fanghi, deciso dove portarli

Cesena

Il dragaggio del porto canale adesso è più vicino. Un passo importante è statoi fatto col responso di Arpa, l’Agenzia regionale per l'ambiente deputata ad analizzare su un campione prelevato le caratteristiche e la composizione chimico-fisica dei fanghi da rimuovere dal fondale, per capire dove smaltirli. In particolare, c’è da valutare l’eventuale presenza di tracce di metalli pesanti. Nei giorni scorso è stato consegnato il risultato degli accertamenti fatti, rimandando al battello oceanografico regionale “Daphne-Arpa” la determinazione dei siti in mare dove scaricare parte del sedime dragato. Un’altra parte dovrà invece essere smaltita in una discarica autorizzata. Dopo questo via libera, è verosimile che tra la fine di novembre e i primi giorni di dicembre venga ufficializzato il bando di gara per affidare a una ditta specializzata in operazioni nautiche l’intervento di dragaggio. L’operazione è necessaria per ripristinare la profondità del fondale, almeno fino ad arrivare a una batimetria attorno ai 3 metri e mezzo, anche se ne occorrerebbero 4-5. È il minimo per consentire a barche e pescherecci, specialmente quelli di maggior dislocamento, di entrare in porto in tutta sicurezza, manovrare e attraccare alle banchine di sbarco. Altrimenti si corre il rischio di arenarsi o, peggio, di sbattere la chiglia contro il fondale. Il dragaggio è molto atteso della marineria e dal settore della cantieristica locale. Consentirà anche al sistema portuale di aumentare la capacità di “stoccaggio” e di contenere maggiori volumi d'acqua, alzando quindi la soglia per un’eventuale esondazione del mare. Lo stanziamento disponibile, in cassa già da tempo. ammonta a 1 milione di euro assegnati dalla Regione. A questa somma vanno aggiunti altri 100.000 euro del Comune, residui di interventi precedenti. Sono soldi insufficienti per effettuare un dragaggio integrale dell'intero sistema portuale: servirebbero 3 milioni. Il costo maggiore deriva dallo smaltimento dei fanghi non rilasciabili in mare. La discarica che dovrebbe riceverli si trova in Veneto e la spesa arriva a ben 250 euro al metro cubo. Con le risorse a disposizione si riuscirà a togliere la sabbia accumulatisi all’imboccatura del porto, fin dentro il molo, e poi in corrispondenza delle Porte vinciane, a monte di questo sbarramento mobile, e ancora lungo le banchine di sbarco, fino al vecchio squero a ponente e a piazza Ciceruacchio a levante.

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