Cesenatico, da sabato la mostra di Tono Zancanaro sulla Divina Commedia

Cesenatico

TONO & DANTE. Segni e colori di Tono Zancanaro per la Divina Commedia è il titolo della mostra che si inaugura sabato 2 ottobre alle ore 17 presso la Galleria Comunale d’Arte “Leonardo da Vinci” di Cesenatico.

Del celebre artista padovano sono in esposizione stampe litografiche, disegni originali e sculture. In mostra figura anche un busto bronzeo con l’effige di Tono, opera dello scultore veneto Piero Perin, di recente donata al Comune di Cesenatico dall’Archivio Storico di Padova che di Zancanaro reca il nome.

La mostra rimanda all’impresa di Tono di illustrare la Commedia dantesca affrontata nel 1964 su incarico dell'editore Laterza di Bari, poi proseguita con il volume commentato dal noto critico d’arte Carlo Ludovico Ragghianti, pubblicato a Pisa nel ’65. Imponente risulta la produzione da parte dell'artista di schizzi, studi, bozzetti e opere seriali.

Nel nome di Dante, l’esposizione assume un significato particolare anche come ricordo del rapporto d’amicizia che ha legato Tono a Cesenatico a partire dall’immediato dopoguerra. Di tale legame restano tracce importanti nel patrimonio artistico della città, che comprende anche il formidabile “corpus” litografico acquisito nel 2003 dal quale sono tratti gli esemplari in mostra.

L’iniziativa è promossa dall’Assessorato alla Cultura del Comune di Cesenatico in collaborazione con l’Archivio Storico Tono Zancanaro che per l’occasione ha concesso in prestito alcune preziose sculture ed un cospicuo numero di carte “dantesche” disegnate a china.

Tono Zancanaro è considerato dalla critica tra i protagonisti della vicenda figurativa italiana del Novecento. Nato a Padova nel 1906, inizia l’attività artistica nei primi anni ’30. Nel 1937 si reca a Parigi, ove incontra e frequenta lo studioso Lionello Venturi da tempo esule in Francia. Tornato in patria, stringe amicizia con Ettore Luccini e con Eugenio Curiel e frequenta altri giovani universitari antifascisti. L’impegno politico e sociale improntano l’attività artistica di Tono che agli inizi degli anni ’40 inizia il celebre ciclo satirico del “Gibbo”. Soggiorna a Milano e a Roma, dove frequenta Treccani, Guttuso, Moravia, la Morante ed altri artisti ed intellettuali. Nel 1956 è in Cina e successivamente soggiorna in diversi paesi dell’est europeo. Rientrato in Italia dimora per qualche tempo in Sicilia ove conosce Sciascia, Antonino Uccello e Tusa e frequenta assiduamente la Romagna. Nel 1970 ottiene la cattedra di tecnica dell’incisione all’Accademia delle Belle Arti di Ravenna. Lasciato l’incarico d’insegnamento nel ’77, risiede stabilmente nella città natale dove continua ad operare con immutata vitalità. A Padova Tono muore il 5 giugno 1985.

La mostra resterà aperta fino al 28 novembre 2021 con i seguenti orari: sabato, domenica e festivi, 10-12 e 15-19.

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