Cesenatico, bilancio d'oro per "Il pesce fa festa" - Gallery

Cesenatico

Sono il risotto rosso di mare, il fritto misto, l'utilizzo solo del pescato locale a fare di “Il Pesce fa festa” il migliore e riuscito esempio di economia circolare cittadina. Un'edizione, quella terminata con il pranzo di ieri tra le più “appaganti”, di certo una delle più lunghe in calendario e partecipate. Con tantissima gente arrivata da fuori regione per magiare il pesce negli stand. Almeno una dozzina la possibilità di scelta, tutti raccolti attorno alle banchine del porto canale e nelle relative immediatezze, ciascuno a offrire cinque-sei proposte di piatti di pesce.

Stand Arice

Allo stand dell'associazione dei ristoratori Arice tutti stracontenti. «La gente ha risposto e ha gradito l'evento - commenta Barbara Pesaresi di Confesercenti - Più in generale è tutto il tessuto commerciale, negozi e pubblici esercizi, che hanno capito l'importanza di questa manifestazione gastronomica cittadina legata alla cucina di mare e proposto a loro volta un'offerta». Lo stand dell'associazione schierava i cuochi dei ristoranti Punta Nord, Osteria da Beppe, Circolino Doc, Sole Giallo/Moranna. Il presidente di Arice Marcello Bartolini tira le somme delle presenze allo stand con una capienza di 400 posti a tavola: oltre 7mila persone in tutto, mentre i piatti più gettonati sono stati risotto rosso alla marinara, fritto misto, passatelli asciutti al sugo di pesce.

Stand Arte

Allo stand dell'associazione ristoratori di Arte si odono gli stessi evviva per l'eccellente riuscita della rassegna gastronomica. Osserva Roberto Fantini di Confcommercio: «Quello che ci riempie di orgoglio sono i commenti delle persone arrivate per la prima volta che non si aspettavano una tale organizzazione, una così grande estensione e offerta e soprattutto parlano di sicurezza perfetta». Anche qui ai fornelli schierati una serie di collaudati cuochi dei ristoranti locali: Caveja, Sardineria, Capo del Molo, Mamy's. È la presidente di Arte Monica Rossi a dare le cifre del successo: sfornati circa 8mila piatti, servite più di 4mila persone. Giunte per la festa anche dalle regioni vicine: Marche, Veneto, Toscana, Lombardia.

Tavola dei Pescatori

Tra i protagonisti della festa, nella zona di Ponente del porto c'è la “Tavola dei Pescatori”: il progetto della Cooperativa Armatori per la valorizzazione del pesce nostrano. Realtà associativa che coglie l'altro aspetto importante della manifestazione: la promozione e valorizzazione del prodotto ittico locale. «Siamo davvero entusiasti - parla Fabio Lacchini, presidente della Cooperativa Armatori - Al nostro stand sul porto abbiano ospitato più di 4.500 persone». Motiva Fabio Lacchini: «In un tempo di caro gasolio per i pescherecci, in un mare dove la pesca è divenuta sempre più avara di risultati, e dove si importa pesce sempre più dell'estero, è tanto più importante per noi essere presenti qui, a valorizzare, far conoscere e assaggiare il pesce che in Adriatico peschiamo, anche quello a torto considerato “povero”. Se da una parte ci sono le nostre radici, dall'altra bisogna dire che qui si è creato un chiaro e tangibile esempio di economia circolare cittadina»

Gli amici dellaCCils

“Gli amici della Ccils” da quanto esiste la “Festa del Pesce” sono presenti da sempre con una ghiotta proposta gastronomica, il cui ricavato viene devoluto ai laboratori della Cooperativa sociale Ccils, dove trovano occupazione e lavoro persone con serie disabilità tanto fisiche che psichiche. Nello stand che ha trovato posto nel cortile del Museo della marineria in via Armellini si sono alternati una sessantina di volontari. Riassume e parla per tutti “Gli Amici della Ccils”, Lando Casali: «È stata un'edizione della Festa straordinaria - dice - Ci siamo fermati già martedì sera, perché eravamo esausti e il pesce a disposizione era agli sgoccioli. In questi giorni grossomodo avremo servito più di seimila persone. A conti fatti somministrato 2mila risotti, 2-3mila piatti di pesce fritto e poi 700 piatti di maccheroncini con le canocchie, mille di sardoncini marinati. Oltrepassando abbondantemente i 50mila euro di incasso».

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