Cesenatico, 15mila metri cubi di sabbia erosa dalla mareggiata

Cesenatico

All'indomani della prima forte mareggiata autunnale quel che resta sono i danni e la spiaggia erosa. Una voragine aperta a Valverde 1, con il mare che ha avuto ragione dell'esiguo arenile e si è riversato ancora un volta in strada, allagando il primo abitato. Dopo avere sommerso gli stabilimenti balneari senza più la protezione della duna di sabbia inghiottita dall'acqua. La stima è di 15mila metri cubi di sabbia che mancano all'appello che significano 250mila euro di danni per ricostruire le dune protettive di sabbia, mentre l'arenile è arretrato di diversi metri. Martedì il vento di scirocco ha dato il via alla mareggiata: da sud-est ha prodotto un'ingolfata di mare nei porti e lungo le coste a settentrione. Dal servizio di protezione civile, con il tecnico Paolo Ingretolli, si traccia il quadro della situazione meteo marina fino al fine settimana, con il vortice depressionario in attenuazione, il cambio di direzione dei venti, stavolta da nord ovest, e il periodo di acqua alta e picco di marea astronomica che perdura da +40 a +34 centimetri sul medio mare tra oggi e domenica. E con l'allerta meteo arancione. Intanto ieri alle 14, con un posticipo di un paio d'ora sul previsto, sono state riaperte le porte vinciane che per l'ennesima volta, un po' come ha fatto il Mose a Venezia, hanno salvato il porto canale e l'abitato circostante, che altrimenti sarebbe finito sott'acqua. Fa sapere il sindaco Gozzoli: «Da un primo conteggio, mentre ieri si è lavorato tutto il giorno per cercare di rattoppare le falle prodotte dalla mareggiata, abbiano visto perdersi in mare 15mila metri cubi di sabbia sottratta alle dune e all'arenile. La stima fatta è di 250.000 euro di danni per la sola sabbia. Quella mancata lungo tutto il litorale». Dove quasi ovunque le onde hanno colpito le dune. «Tanti i danni avuti nella zona di Valverde 1 - precisa Gozzoli - dove le onde per la seconda volta in poco più di due mesi sono arrivate in viale Carducci. Ancora una volta i tecnici e i volontari si sono prodigati per tamponare i danni».

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