Cesena. "La rissa tra bande fuori da scuola era pianificata"

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«Ho parlato con un ragazzo magrebino della mia età. Che mi invitava a seguirlo perché c’era da andare a fare a botte: Cesena contro Savignano... Alla stazione». La maxi rissa tra adolescenti nella zona scolastica del 1° dicembre 2017 sta entrando nel vivo della ricostruzione. Ieri in aula ha parlato un testimone oculare della vicenda che, tra tante dimenticanze rispetto a verbali resi in passato, ha delineato il quadro di quella che era nata come una “discussione a tre” programmata, per dirimere “questioni di cuore”. Dove al primo ceffone volato sono spuntati da una parte gli amici (magrebini e per la maggior parte savignanesi) di uno dei contendenti; e dall’altra gli amici (prevalentemente moldavi e cesenati) del secondo protagonista della disfida. Gettando nel caos all’uscita di scuola la zona della stazione dei bus: protagonista per alcuni interminabili minuti di minacce e bastonate, lanci di sassi e di bottiglie di vetro. Sono otto le persone maggiorenni, oggi tutte poco più che ventenni, per le quali è in corso un il processo per rissa aggravata. All’orario di uscita di scuola uno dei denunciati (moldavo) aveva dato “appuntamento chiarificatore” (accompagnato da un amico di origini tunisine) ad un altro giovane marocchino. Dietro al Cubo scolastico dovevano discutere della fidanzatina (italiana minorenne e cesenate) di uno dei due. Che veniva “importunata” dall’altro. Dalle parole si è passati presto alle vie di fatto. Era tutto preparato dal giorno prima stando alle accuse. Di certo come sono partiti i primi ceffoni due maxi gruppi di amici di tutti e due i contendenti sono usciti allo scoperto: tra zona Liceo e stazione ferroviaria. Dando vita a inseguimenti, bottigliate e bastonate.

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