Volontario saltuario sul bus della scuola a Cesena: l’Inps gli fa restituire un anno di pensione avuta

Ha accettato di sostituire all’occorrenza il “titolare” alla guida dello scuolabus al Sacro Cuore. Un gesto svolto a titolo di volontariato, per essere d’aiuto alla scuola, che sta costando carissimo ad un 66enne cesenate. Esodato con “quota 100”, la legge non permette i questi casi alcun tipo di lavoro dal svolgere durante la pensione. Così ora è stato chiamato a restituire un intero anno di pensione all’Inps (20mila euro): «E mi attendo a breve la seconda stangata».
Una situazione incredibile quella che si sta trovando ad affrontare R.A., 66enne residente nella zona dell’Oltresavio, Il tutto dopo che la sua casa e anche quella dei genitori ultra 90enni in zona Ippodromo sono state travolte dall’alluvione 2023. «Sono in pensione dal 2021, lavoravo nell’ufficio amministrativo dell’officina di una concessionaria auto - racconta - e proprio quando a settembre 2023 iniziavamo a vedere un po’ di luce post alluvione a casa, mi è stato chiesto di dare una mano per quello che, ai miei occhi, era un servizio di volontariato».
Le scuole del Sacro Cuore dispongono di un proprio scuolabus per gli alunni. E all’oggi 66enne cesenate venne chiesto di rendersi disponibile per sostituire, in caso di assenza o malattia, chi solitamente guida il pulmino scolastico. «Stiamo parlando di richieste a chiamata di rendermi disponibile. Con “stipendi”, se così si possono definire, da 60 euro mensili massimo. Quando ho firmato i fogli in cui accettavo l’incarico non ho assolutamente pensato fossero un contratto e che questo avrebbe potuto costarmi la pensione».
La legge (in vigore fino agli sodati del 2021) dice che non si può svolgere alcun tipo di attività in pensione. Nemmeno per un giorno. Pena: la richiesta di restituire un intero anno di stipendio. «Giustamente la Fondazione Sacro Cuore che mi assumeva e la Confcommercio che ha redatto le carte si sono interessate a chi fossi io come persona. Con tanto di controlli sulla mia fedina penale. Mica potevano mettere chiunque alla guida di uno scuolabus. Nessuno mi ha però messo in allerta di cosa mi sarebbe successo firmando quel contratto che per me era solo un gesto di volontariato. Fatto sta che non appena l’Inps mi ha chiesto indietro l’anno di stipendio io ho smesso. Ma eravamo già nel 2024. Quindi a giorni mi aspetto che mi richiedano anche i 20mila euro di pensione di quell’anno».
Ad ora il cesenate sta pagando con la trattenuta di un quinto della pensione. In attesa che, come sollevato da un giudice ravennate, la Corte Costituzionale si esprima sull’eccezione di costituzionalità sollevata per un paio di casi si mili al suo avvenuti a Ravenna. «Di fatto la mia vicenda è al vaglio anche di un avvocato che ho interessato. Al momento non penso faremo causa all’Inps. Sarebbe oltremodo costoso anche solo proporre la causa. E diventerebbe un bagno di sangue economico nel caso in cui il giudice mi desse torto».