Volontari da Cesena per dare un futuro diverso all’Etiopia

Cesena
  • 28 marzo 2024

L’associazione “Amici dell’Africa ed America Latina” intitolata a Bruno Fusconi continua le attività iniziate dal suo fondatore in Etiopia. In gennaio l’architetto Giuseppe Brighi e l’oncologo Stefano Severi si sono recati a Shashamane per seguire direttamente i progetti avviati da tempo. Nella città della regione dell’Oromia, 240 chilometri a sud della capitale Adis Abeba, assieme al Gaom di Reggio Emilia, il sodalizio cesenate sostiene importanti progetti, inviando volontari sul posto, più volte l’anno, affiancati da persone che conoscono il territorio e la popolazione. Nel nord del Paese infuria dal 2022 la guerra, mentre al sud, dove opera l’associazione, tensioni e pericoli sono minori.

Le attività richieste e le iniziative dei volontari sono tante: dalle attività mediche dell’ambulatorio pediatrico alle più comuni attività sanitarie, come il lavaggio e l’igiene dei bimbi e la distribuzione della Fafa, bevanda multivitaminica per i bambini denutriti e malati, fino allo svolgimento di lavori da elettricista, idraulico, muratore, necessari per lo sviluppo di strutture di assistenza, soprattutto nella casa famiglia che accoglie 50 ragazzi di strada, dove è nato un laboratorio di panetteria e poi un piccolo negozio di vendita di pane, pizza e uova del pollaio gestito dai ragazzi della stessa casa famiglia.

Da qualche anno l’associazione che segue le orme di Bruno Fusconi partecipa con orgoglio anche al progetto” Mariam per le donne”. Si tratta di seguire ragazze che abitano nella parte più povera della baraccopoli di Shashamane. Grazie alle Sister del centro De Foucald, coadiuvate da Firehiwot, una giovane etiope cresciuta in orfanotrofio, con un’ottima preparazione e conoscenza della realtà femminile, si sono attivati percorsi di studio e di lavoro per giovani donne, spesso abbandonate e lasciate sole a provvedere ai figli e costrette a partire per poi essere trattenute come schiave. L’obiettivo è aiutarle a uscire da questa condizione di violenza e sudditanza.

Come ogni anno, si fa visita all’asilo di Arsi Neghelle, fortemente voluto da Fusconi e sostenuto nel tempo grazie alla Fondazione Fruttadoro Orogel di Cesena. Le suore indiane della Congregazione delle Suore Missionarie di Maria Ausiliatrice, che la gestiscono, sono sempre pronte a mostrare le aule e a illustrare i progetti, rinnovati ogni anno. Stefano Severi ha confidato che attraversare Neghelle e varcare il cancello della scuola è un salto in una dimensione inaspettata. La plastica e la sporcizia che invade le strade e spazi pubblici della città, la polvere e il disordine, tanto diffusi, una volta lì dentro diventano per un attimo un triste ricordo. Una speranza nella possibilità di costruire un mondo diverso, grazie all’educazione che ricevono i 270 bimbi che frequentano quotidianamente la scuola.

L’associazione cesenate invita tutti a «condividere questa esperienza, dando il proprio contributo e vivendo un’esperienza ricca di appaganti momenti di dono concreto a persone a cui il destino ha riservato ben poco». L’appello è rivolto soprattutto ai giovani, che mostrano un «crescente il desiderio di partecipazione e di fiducia verso un futuro di maggior cooperazione fra i popoli».

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